Prendete un gruppo di otto guerrieri Celti, ultimi sopravvissuti della spedizione che ha unito tutti i clan contro la tirannia delle loro stesse divinità, fateli naufragare nell'isola dove le suddette divinità hanno la loro dimora e poi guardateli mentre cercano disperatamente di abbattere i loro immortali aguzzini. Questo, in poche righe, è il concept alla base di Gods Will Fall, il nuovo titolo di Clever Beans che possiamo senza tema di essere smentiti definire “sperimentale”. Il gioco, infatti, unisce in sé elementi propri tratti da tipologie di giochi differenti, come i roguelike, i soulslike e i diablolike [tutti -like, sì], ma andiamo con ordine.
Dopo il video in cui una voce narrante – che parla in lingua Celtica – ci introduce alla vicenda, faremo la conoscenza col nostro sparuto Party appena naufragato sull'isola. “Fare conoscenza” non è inteso in senso figurato ma letterale: fino a quel momento infatti non avremo idea di che personaggi avremo a disposizione essendo questi generati casualmente dal gioco stesso. L'unica cosa su cui potremo fare affidamento è il fatto che la routine di generazione random cercherà di fornirci un gruppo quanto più variegato possibile, garantendoci la presenza di almeno un'arma per ciascuna tipologia e di alcune relazioni tra i personaggi e le divinità stesse. Avremo pertanto qualche personaggio più veloce e qualcuno più potente, alcuni personaggi che hanno delle relazioni tra loro, o altri che avranno dei conti in sospeso con una specifica divinità – relazioni che si tramuteranno in bonus o malus circostanziali.
L'isola è una zona neutra in cui non corriamo nessun pericolo e funge di fatto da mappa di collegamento tra i portali delle 10 divinità, più altri punti interessanti come un cimitero, un pozzo e la grotta del Tutorial (che sarete tenuti a superare solo la primissima volta che avvierete il gioco). Potrete aggirarvi liberamente per l'isola con il vostro intero gruppo, ma il gioco vero e proprio inizierà quando accederete a uno dei portali: a quel punto dovrete scegliere uno dei vostri guerrieri da mandare in esplorazione. Solo uno alla volta potrà entrare! Se riuscirà a superare il mondo zeppo di creature ostili che si cela oltre il portale e sconfiggerne la divinità patrona, allora tornerà vittorioso portando con se gloria, tesori ed esperienza per tutti. Se invece verrà sconfitto sarà fatto prigioniero nel mondo stesso e solo l'impresa vittoriosa di uno dei suoi compagni potrà liberarlo – ammesso che non sia stato abbattuto da uno di quegli antipaticissimi attacchi che causano il permadeath. Va da sé che se tutti e otto gli eroi dovessero essere sconfitti in questo o quel mondo il gioco giungerà al definitivo game-over anche perché non avrete la possibilità di salvare liberamente la partita – sebbene possiate iniziarne più di una in parallelo e queste vengano auto-salvate in slot differenti.
Il regno dietro ad uno specifico portale avrà sempre la medesima mappa, ma la quantità e la forza dei nemici presenti, compreso il boss, varierà "randomicamente" ogni volta che avvierete la partita, e non avrete modo di saperlo finché non metterete piede nel reame – e a quel punto potrebbe essere troppo tardi. Insomma: scegliete un nemico, entrate nel suo mondo e sperate che non sia troppo forte per un personaggio "basic". Ovviamente, quando verrete sconfitti potrete anche decidere di “lasciare lì” il vostro PG per poi riprovare con eroi più “pompati”, ma naturalmente questo comporterà l'avere una “vita” in meno per affrontare gli altri regni. Se ci aggiungete che anche le ricompense alla fine di una battaglia saranno casuali (alcuni PG potrebbero addirittura perdere dei punti di caratteristica) avrete un'idea abbastanza chiara della commistione tra soulslike e roguelike a cui facevamo cenno.