Ormai sono tanti i prodotti che, usciti inizialmente sull'ormai defunta console portatile di casa Sony PlayStation Vita, hanno ricevuto una versione anche per altre piattaforme, con il costante desiderio di farsi notare maggiormente. La stessa sorte è capitata anche a The Caligula Effect (qui la nostra recensione). A differenza di altri che sono usciti in formato di porting o remastered, questo titolo ha ricevuto, a distanza di solo due anni, un completo remake. FuRyu Corporation, consapevole degli errori commessi dalla versione PS Vita, ha cercato di rimediare creando un remake che, non solo sistemi tutti i problemi afflitti dall'edizione iniziale, ma aggiunga pure nuove componenti di gameplay e di trama.
Insomma, una vera e propria rinascita che prende il nome di The Caligula Effect: Overdose, titolo sviluppato da FuRyu Corporation. Si tratta di un JRPG (Gioco di ruolo giapponese –NdR) uscito su piattaforme PlayStation 4, Nintendo Switch e PC il 15 Marzo 2019.
The Caligula Effect: Overdose ha un inizio di trama veloce che porta il giocatore quasi immediatamente nel pieno dell’azione. Il tutto inizia con l’inaugurazione del nuovo anno scolastico della Kishimai High School. Tutto sembra procedere senza troppi intoppi fin quando non accade qualcosa di molto strano. Il nostro protagonista, anche lui uno studente, comincia a vedere delle strane distorsioni attorno a lui che gli fanno rendere conto che la vita che sta vivendo non è reale. Impaurito dall’improvvisa scoperta, il personaggio cerca disperatamente di scappare, fallendo miseramente, ed è così che verrà a conoscenza della verità dei fatti: è intrappolato in un mondo virtuale chiamato Mobius, un luogo fittizio dove non ci si deve preoccupare dei problemi della vita e dove tutti i sogni vengono realizzati. Tutti gli esseri umani che, nella realtà, hanno subito uno o più traumi, vengono attratti in questo mondo tramite delle canzoni cantate da una idol digitale chiamata µ (miu), creatrice, appunto, di Mobius.
Ma non saremo i soli a conoscere la verità. Ci saranno due gruppi di persone che, sapendo di questo mondo fittizio, combattono tra di loro a denti stretti al fine di distruggere o preservare Mobius. Si tratta del Go-Home Club e degli Ostinato Musicians. Il primo ha come obiettivo di tornare a casa, capitanata da una seconda idol chiamata Aria che ci accompagnerà per la maggior parte del nostro viaggio, mentre il secondo quello di preservare questa finzione affinché diventi la nuova realtà. Il nostro protagonista avrà l’opportunità di entrare in entrambe le fazioni per conoscere e scoprire i motivi dietro le loro azioni. La decisione finale sul con chi schierarsi in maniera definitiva spetterà solo al giocatore.
La trama di The Caligula Effect: Overdose è di base molto interessante, grazie a delle idee narrative che cercano di rendere la storia particolare. Ogni personaggio principale avrà la sua storia e il suo trauma da raccontare, facendoci scoprire il motivo per cui si è ritrovato all’interno di Mobius. Saranno tanti gli argomenti trattati: bullismo, solitudine, il non accettarsi esteticamente e altri disagi vari saranno i temi principali che questo videogioco toccherà.
Tutto bello nel piano delle idee ma che, secondo noi, poteva essere sviluppata in maniera più cruda e realista. Non fraintendeteci, il gioco riesce tranquillamente a toccare e a sviluppare queste tematiche, ma arriva fino ad un certo punto per poi fermarsi. Tranne qualche eccezione (rappresentata soprattutto dai nuovi personaggi presenti in questo remake. –NdR), la maggior parte delle storie si riveleranno interessanti senza che il loro vero potenziale venga sfruttato a dovere. E ciò lo si nota anche dal resto della trama principale che nel complesso sarà carina da seguire ma che, in base alle premesse che il gioco ci dava all’inizio, poteva risultare eccezionale e ben corposa. Cosa che ci aspettavamo dalla scrittura di Tadashi Satomi dati i suoi precedenti lavori con, ad esempio, Persona, Persona 2: Innocent Sin e Persona 2: Eternal Punishment. A differenza loro che hanno una narrativa veramente straordinaria, The Caligula Effect ha una storia senza infamia né lode che cerca più volte di andare verso la maturità ma che fallisce la maggior parte delle volte, rimanendo molto più sul normale e senza troppe pretese.
I nostri protagonisti troveranno immediatamente il metodo migliore per contrastare i vari nemici che affronteranno nel corso della loro avventura. Tramite Aria potranno utilizzare il Catharsis Effect, un potere che si genera facendo riaffiorare il proprio trauma per trasformarlo in un arma da utilizzare come equipaggiamento offensivo.
Ed è qui che passiamo ad analizzare l’elemento che più ci ha stupito in positivo di tutto il gioco: Il sistema di combattimento. Fin dalla nostra prima battaglia sarà possibile vedere questa parte di gameplay in tutto il suo splendore. Il tutto verrà gestito in diverse fasi. All’inizio avremo la classica interfaccia di un sistema a turni, con la possibilità di scegliere quali comandi effettuare tra attacchi e abilità varie. Dopo aver selezionato fino a tre mosse da eseguire, si passerà alla fase successiva ed è qui che The Caligula Effect si differenzia mostrando un elemento davvero interessante. Una volta scelte le azioni da fare, il gioco ci permetterà di vedere un’anteprima di ciò che succederà, come una sorta di previsione. Facendo ciò potremo vedere se le nostre azioni potrebbero essere efficaci o meno. Sarà inoltre possibile cambiare le tempistiche del nostro attacco tramite la gestione di una timeline visualizzata in alto a destra, cosi da scegliere il momento migliore per agire. Dopo aver configurato il tutto, compresa la parte della previsione, inizierà il vero combattimento. Da segnalare che queste sorti di anteprima non saranno accurate al 100% perché, fortunatamente, non verranno calcolate le probabilità in cui i personaggi, sia alleati che avversari, faranno dei danni critici oppure manchino il colpo. Diciamo “fortunatamente” perché l’inclusione di questi dati avrebbe portato ad una facilitazione estrema della battaglia, portando il titolo ad essere fin troppo facile.
Si tratta di un sistema di combattimento che, inizialmente, potrebbe sembrare complesso o comunque non comodo da utilizzare. Ma fidatevi delle nostre parole quando diciamo che, nel giro di qualche minuto, il tutto diventerà molto più chiaro e veloce da gestire. Sicuramente si tratta della parte che più ci ha divertito, unica nota da far presente è il livello di difficoltà. Il gioco, a difficoltà Normale, tende comunque verso il facile, soprattutto se potenzierete per benino i vostri personaggi. Quindi il nostro consiglio è quello di optare per la difficoltà Difficile, così da apprezzare maggiormente il sistema di combattimento e tutte le sue varie sfumature (Sarà possibile cambiare difficoltà in qualunque momento tramite il menu delle opzioni, quindi niente paura! –NdR).