Che i GdR vecchio stampo siano “risorti” è ormai un dato di fatto. La voglia di vivere storie complesse dalle mille sfaccettature, con missioni e lore che aumentano all'infinito, legate da un doppio filo che va a toccare e, talvolta, abbracciare la storia principale allo scopo di portare il giocatore verso il finale (o più finali) e ai tanto agognati titoli di coda.
Questa è in sostanza la bellezza e la maturità dei CRPG (Computer Role Playing Game) isometrici, che ci ricordano la profondità dei combattimenti tattici in base alla classe, alle armi, alle caratteristiche e alle abilità di ciascun personaggio dacente parte del party, così come i dialoghi che possono cambiare l'andamento di una missione o addirittura della storia stessa portandola su un binario diverso.
Il primo Pillars of Eternity è stato in un certo senso il capostipite del ritorno del genere dopo tanti anni: uscito a fine marzo del 2015 ha ricevuto ottimi voti della stampa con un ritorno di pubblico, tornato a giocare ad un genere, come quello degli RPG isometrici, il quale dopo i fasti di Baldur's Gate non è riuscito ad avere un fetta adeguata di appassionati.
Con l'arrivo della versione console (recensita ottimamente dal nostro Giuseppe) nell'estate del 2017, ci apprestiamo ad analizzare il suo seguito che non solo si fa apprezzare per la qualità dell'esperienza e nella profondità dei dialoghi, ma anche da una trama molto complessa piena di risvolti politici. Non mancano alcuni problemi che in parte minano l'esperienza di gioco, ma il risultato finale e senz'altro interessante e avvincente per chi ama questa tipologia di GdR.
Conosciamo meglio Pillars of Eternity II: Deadfire nella versione Ultimate Edition disponibile dal 28 gennaio 2020 su PlayStation 4 e Xbox One.
Importante premessa: se volete cimentarvi in questo secondo capitolo delle avventure dell'Osservatore sarebbe meglio aver giocato il primo Pillars of Eternity. Il motivo è che questo seguito pesca a piene mani in svariati punti delle esperienze passate del primo capitolo sia dal punto di vista della storia, dalla lore e dei personaggi, alcuni dei quali li ritroveremo anche nel nostro gruppo e come personaggi non giocanti (NPC). Di conseguenza se volete godervi appieno tutto quello che l'intera saga ha da offrire (e ne ha veramente tanto... -NdR), iniziate la storia dall'originale, magari nella sua edizione completa comprendente le due espansioni.
Come punto di collegamento tra il primo e il secondo capitolo il nostro Osservatore incontrerà nell'aldilà nientemeno che la dea della morte Berath, che farà proprio da connessione tra il precedente capitolo, dandoci la possibilità di scegliere a quale storia personale avvicinarci in base all'inclinazione, dal buono al cattivo. Si potrà importare il salvataggio del primo capitolo per poi applicarlo alle formazione del nostro Osservatore. Il processo di creazione del personaggio è discretamente lungo, per cui scegliete con accuratezza come volete che sia il “risultato finale”.
Una volta terminato tutto ci ritroveremo in carne e ossa su una nave in balia della tempesta e in più assalita da una banda di pirati. Dopo aver eliminato i nemici il capitano della nave ci lascerà inaspettatamente liberi, fornendoci anche un nuovo personaggio per il party. Una volta preso il controllo della nave saremo vittime di una tempesta che fa naufragare l'imbarcazione su un'isola non presente nella carte nautiche. Il primo scopo è quello di riparare la nave e ripartire, ma per farlo dovremo esplorare l'isola fino a raggiungere una località di nome Porto Maje per trovare un modo di risolvere il problema della nave. In questo inizio impareremo le meccaniche di gioco, il combattimento in tempo reale con pausa tattica (un classico del genere CRPG) e le fasi di dialogo che possono mutare in base alle caratteristiche dell'intero party anche se sarà sempre l'Osservatore a parlare. Impareremo a gestire le decine e decine di missioni secondarie che da qui in avanti arriveranno, soprattutto quando si viaggerà per tutto l'arcipelago di Mortafiamma alla ricerca di un dio che ha preso il controllo di un'enorme gigante di pietra alla ricerca di un fonte di sostentamento: l'Adra.
Di più non vi diciamo in modo che possiate godere della storia in tutte le sue infinite sfaccettature e che vi abituate alla gestione dell'interfaccia di gioco e dell'inventario tramite il Pad. Anche se l'accoppiata mouse e tastiera rimane il massimo, la gestione via controller è stata studiata molto bene e sarà comunque meno intuitiva, nonché più lenta.
Il mondo di Pillars of Eternity II: Deadfire è molto vasto e variegato e intriso di possibilità quasi ad ogni angolo. Una volta lasciato Porto Maje e diretti verso la capitale di Neketaka, questa sarà piena di avventure, combattimenti e missioni che potranno portarci via anche 15 ore. Un dato per farvi capire la profondità di gioco e il numero spropositato di missioni secondarie tali da lasciare spaesati, non riuscendo a tracciare una linea guida per avanzare nel gioco.
Ogni missione è contrassegnata da un grado di difficoltà fino a un massimo di tre teschi (se questi sono rossi la missione è fuori portata). Per abbassare la difficoltà sarà necessario portare a termine le sfide normali fino a quando i personaggi non saranno di livello adeguato. Durante l'avventura il party si allargherà a ben oltre 5 personaggi, ognuno con la sua storia e missione personale. Alcuni di essi non avranno missioni o storie da raccontare, ma saranno pienamente funzionali nei combattimenti e nella gestione del gruppo.
Ci sono svariate classi a disposizione e sarà possibile ottenere un personaggio multiclasse, anche se la sua gestione dovrà essere più accurata. Entrando nello specifico, ogni passaggio di livello comporterà un'assegnazione di punti sulle caratteristiche fisiche e di dialogo, oltre ad ampliare le abilità attive e passive. In base alla classe, il numero e il tipo di abilità sarà diverso per ogni personaggio. Tutto questo offre una libertà pressoché totale al giocatore che può potenziare ogni personaggio come meglio crede.
Buona parte delle missioni, soprattutto quelle più lunghe, potranno essere risolte in più di un modo in base alla caratteristiche del nostro Osservatore e a come si evolve il dialogo, tramite gli interventi degli altri membri presenti nel party. Come scritto qualche paragrafo sopra, alcune missioni coinvolgono i personaggi del gruppo; per non incorrere in errori di scelte, nella sezione dedicata alle quest viene indicato il personaggio consigliato per quel tipo di missione.
Ora passiamo al lato più “action”, se così vogliamo dire, ovvero ai combattimenti. Pillars of Eternity II: Deadfire non si discosta moto dal capitolo originale e dagli altri titoli dello stesso genere, come Tyranny ad esempio. Man mano che si sale di livello il nostro gruppo diventa più forte e in grado di utilizzare maggiori abilità di combattimento (come il Paladino, il Guerriero e il Ladro) più incantesimi (come il Mago e il Chierico) ed altre arti in base alle diverse classi a disposizione.
All'inizio le battaglie possono essere confusionarie, non capendo come intervenire per avere la meglio negli scontri. La pausa tattica permetterà di fermare tutto allo scopo d'impartire manualmente i comandi di ogni singolo personaggio tra attacchi normali, speciali, abilità, magie, cura e altro. Ogni azione può avere ripercussioni positive o negative da una parte e dall'altra, per cui servirà una strategia adeguata. E' possibile lasciar fare tutto all'IA, che dovrà essere attiva per ogni membro del party, e vedere cosa succede per poi intervenire al momento giusto. Per gli amanti delle strategie in battaglia, per ogni personaggio è possibile costruire più tattiche personalizzate a seconda delle proprie esigenze: questo è possibile grazie ad una finestra dedicata, dove oltre a tattiche già pronte (e abbastanza funzionali) è possibile aggiungerne altre a seconda dell'azione che si vuole far eseguire al personaggio, ad esempio se si è accerchiati, se ci sono uno o più nemici, in base a varie condizioni e così via.
Oltre al combattimento, in diverse missioni, nei luoghi che esploreremo, in mare o in situazioni senza preavviso potremo imbatterci in fasi di avventura testuale raccontate all'interno di un libro illustrato che ci mostreranno come proseguire in base alle caratteristiche del gruppo. Il risultato potrà essere l'ottenimento di oggetti speciali, risoluzioni di enigmi, ferite a uno o più personaggi, passaggi segreti, combattimenti e molto altro. Il tutto è reso molto bene con tanto di effetti sonori ben realizzati. In modo abbastanza simile avverrà la stessa cosa quando gli Dei ci contatteranno per sapere la situazione della nostra “ricerca principale”; la relazione potrà essere amichevole o anche un po' pungente, ma una volta terminate le fasi di dialogo ci ritroveremo di nuovo in forma fisica sul posto dove eravamo in prima, in genere sulla nostra imbarcazione.
L'altra fase di combattimento avverrà in mare: quando incroceremo una nave potremo minacciarla, abbordarla, intraprendere un combattimento navale, conoscere le sue caratteristiche o lasciarla stare. La fase più rapida è quella dell'abbordaggio dove tutti i membri del gruppo attaccheranno la nave in una grande azzuffata. Se riusciremo nell'impresa - tutt'altro che remota - potremo condividere con l'equipaggio il bottino e far salire il morale. Se decidiamo d'intraprendere una battaglia navale a suon di cannonate dovremo avere cannoni adeguati e membri dell'equipaggio in grado di usarli al meglio. Il tutto avverrà a turni con manovre, virate e fuoco dei cannoni fino a che una delle due navi cadrà in base ai danni ricevuti. Di conseguenza servirà anche che la nostra nave abbia un buono scafo e vele forti, veloci e resistenti per avere la meglio sullo scontro.
Il bello di Pillars of Eternity II: Deadfire è quello di salpare quando si vuole ed esplorare tutto l'arcipelago di Mortafiamma, per scoprire nuove isole, nuove città affrontando i pericoli del mare come le tempeste, gli assalti di navi poco amichevoli e soprattutto attivare nuove quest. Bisogna assicurarsi che la ciurma sia al completo, che ogni membro abbia il giusto compito - mozzo, timoniere, cuoco, chirurgo, cannoniere e via dicendo - e che non manchino il cibo e le bevande per tenere alto il morale, oltre alle medicine e gli attrezzi per riparare la nave se subisce danni.
Di punto in bianco potremo ricevere delle lettere che ci invitano ad andare in una precisa isola o sistemare una faccenda delicata in un'altra. Durante l'esplorazione in mare e a terra, di isole e territori, potremo ottenere materiale per la nave e la ciurma, scavare tra rovine e navi abbandonate per trovare oggetti speciali e denaro. Nessuno ci vieta di lasciare la trama principale per andare in altri posti e vivere altre avventure per migliorare i personaggi e magari scoprire missioni secondarie lunghe e coinvolgenti. Insomma vivere alla giornata e andare in luoghi remoti e irti di pericoli, come un vero avventuriero.
Pillars of Eternity II: Deadfire - Ultimate Edition si compone di 55 trofei suddivisi in 46 di Bronzo, 6 d'Argento, 2 d'Oro e l'immancabile Platino. Per ottenerli tutti serviva molta dedizione e pazienza magari con una run ulteriore se non si vuole consultare una guida. Una porzione e legata alla storia, altri trofei si ottengono facendo delle specifiche azioni e completando le missioni di ogni fazione, altri invece si attivano acquisendo un certo rango nella nave, completando alcune missioni e molto altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire.
Il gioco è stato da pochi giorni aggiornato alla versione 1.04. L'aggiornamento va a sistemare diversi problemi; nello specifico migliora la stabilità generale, risolve il bug della navigazione dell'interfaccia dei commercianti, migliora la formazioni del party durante l'esplorazione e va a sistemare alcuni crash improvvisi che possono verificarsi se si usa un oggetto incantato, insieme a molti altri bug fix e problemi minori. Tutto questo va a migliorare l'esperienza di gioco che ora risulta meno problematica, anche se purtroppo la piaga dei caricamenti è rimasta.
La Ultimate Edition va ad aggiungere tre avventure/espansioni aggiuntive, ovvero Beast of Winter, The Forgetten Sanctum e Seeker Slayer Survivor. Queste si attiveranno durante specifici punti dell'avventura e quindi arricchiranno il gioco di nuove sfide e quest che faranno aumentare la longevità, già molto alta con il gioco base.
Pillars of Eternity II: Deadfire - Ultimate Edition è disponibile su PlayStation 4 e Xbox One e più avanti anche su Nintendo Switch. La versione per la console ibrida Nintendo non ha ancora una data d'uscita.
Ed ora apprestiamoci ad analizzare le avventure dell'Osservatore dal punto di vista tecnico e di gameplay su console (nello specifico su PlayStation 4, versione da noi analizzata). Come detto prima l'approccio via Joypad ha bisogno del suo tempo. L'uso del controller è implementato in maniera intelligente, ma non può sostituire la praticità dell'accoppiata mouse e tastiera. Con la dovuta pratica si farà tutto in totale tranquillità anche se il menu radiale, attivabile con il tasto dorsale L2 e ruotando le voci con l'analogico sinistro, non è proprio il massimo, e non di rado attiveremo la voce sbagliata.
Dal punto di vista tecnico, si vede che si tratta di un porting della versione PC non propriamente ottimizzato. Non mancheranno blocchi e scatti improvvisi durante l'esplorazione per terminare le fasi di caricamento o affinché tutti gli asset siano in memoria. Anche se dal punto di vista grafico la parte 2D è ben resa con alcuni effetti 3D che vanno a completare un comparto grafico più che piacevole, è a dir poco intollerabile assistere a caricamenti su qualunque area anche all'interno dei luoghi visitabili dello stesso scenario. La cosa che più infastidisce è che i caricamenti sono dannatamente lunghi fino ad arrivare a quasi 2 minuti con scenari di una certa estensione come Neketaka. Sapevamo che il problema era già presente nella versione PC, ma su console può minare la pazienza di alcuni, magari quelli meno avvezzi al genere.
Il comparto audio è ben realizzato grazie all'ottimo accompagnamento musicale, mai banale o noioso, e del parlato che comprende oltre il 90% dei dialoghi. Non mancano gli effetti sonori ben resi durante i combattimenti e nell'esplorazione, e anche nella fase testuale in diversi momenti di gioco. Chiude il quadro la localizzazione nella nostra lingua sia nei sottotitoli che nell'interfaccia. La qualità è più che buona anche se qualche piccola sbavatura l'abbiamo trovata, soprattutto relativamente ai riferimenti maschili e femminili non sempre corretti. La longevità di gioco può arrivare, a seconda del giocatore, fino alle 100 ore se non addirittura toccare le 150 ore se si vuole completare l'avventura al 100% esplorando ogni anfratto del mondo di Mortafiamma.
Nelle oltre 75 ore di test abbiamo assistito purtroppo a crash improvvisi, bug e blocchi dell'interfaccia che impedivano di acquistare e contrattare con i commercianti e costringerci a riavviare il gioco dopo un confronto con le armi o altri elementi dell'equipaggiamento - premendo il tasto triangolo. Addirittura l'intera missione all'esterno delle Rovine di Poko Kohara era a dir poco straziante con il crash che si verificava quasi ogni volta che si entrava nell'inventario. Questi problemi - in buona parte risolti grazie all'arrivo della patch 1.04 pubblicata qualche giorno fa - vanno in parte a inficiare la splendida esperienza che riesce a dare il titolo Obsidian che da ottima diventa comunque più che buona, facendo passare agli appassionati ore e ore di avventure, storie e scelte che cambieranno per sempre il mondo di Mortafiamma plasmate dalla condotta del giocatore.
Modus Operandi:
Abbiamo vissuto le avventure dell'Osservatore per terra, per mare e con gli dei, grazie ad un codice gentilmente datoci da Versus Evil.