Siamo negli anni ’30: il mondo è in bilico tra le due guerre e ciò lo distrae troppo per preoccuparsi del risveglio di entità in effetti molto più pericolose. È per questo motivo che un gruppo di ricercatori, studiosi ed avventurieri provenienti da varie nazioni si è associato in una squadra speciale con l’obiettivo di individuare, studiare, arginare e, dove necessario, annientare queste minacce: la Strange Brigade. E l’intervento della Brigata sarà decisamente necessario quando, in terra d’Egitto, un archeologo mezzo pazzo riporterà alla luce la tomba di una strega demoniaca di nome Seteki, destandola così dal suo sonno millenario…
Sviluppato dallo stesso team Rebellion che ha reso celebre la serie Sniper Elite (qui la recensione del quarto episodio uscito l'anno scorso), Strange Brigade ci catapulta in questa ambientazione dallo stile a metà strada tra Indiana Jones e H.P. Lovecraft, con in più una bella glassa di cultura pop-zombie che ancora non è passata completamente di moda. Nei panni di uno dei quattro membri della squadra operativa della Brigata saremo chiamati a superare 9 scenari successivi, risolvendo enigmi e sconfiggendo zombie e altre creature soggiogate a Seteki, fino allo scontro finale con la strega.
Cominciamo subito col dire che Strange Brigade non ha praticamente niente da spartire con la serie Sniper Elite: dismessi per una volta gli abiti dei cecchini furtivi, i ragazzi di Rebellion ci calano in un titolo prettamente arcade che alterna fasi di sparatutto in terza persona alla risoluzione di enigmi di varia natura. Gli scenari che dovremo superare hanno giocoforza un’impostazione lineare: si accede ad un’area e la si può esplorare più o meno liberamente finché non si decide di accedere alla successiva, vedendosi spesso chiudere le porte alle spalle. Se insomma state pensando alle classiche “arene successive” dei primi Doom o di Serious Sam, non siete molto lontani dalla verità.
La nostra dotazione di equipaggiamento sarà composta da un’arma primaria – fucile, mitraglietta o shotgun – una pistola e un esplosivo; se per la prima dovremo tenere sotto controllo anche le munizioni residue (ma si troveranno spesso degli zaini tramite cui “fare il pieno”), la pistola avrà caricatori illimitati e l’esplosivo si ricaricherà col tempo. Ciascuno dei quattro membri della Brigata avrà una dotazione di “default”, in teoria studiata per massimizzare le sue caratteristiche e abilità, ma sarete liberi di equipaggiare qualsiasi oggetto abbiate sbloccato e anche di cambiare il set presso appositi checkpoint.
Le differenze tra i personaggi saranno comunque tangibili in altri elementi del gioco: tanto per cominciare, ciascuno di loro avrà una caratteristica “migliorata” rispetto agli altri, sia questa una maggiore velocità di movimento o di ricarica, una più spiccata propensione alla magia (vedi oltre) o… cazzotti più devastanti. In secondo luogo, la scelta del personaggio determinerà l’Amuleto che questo potrà portare con se: si tratta di un oggetto molto potente che incamerando le “anime” dei nemici abbattuti potrà alla bisogna scatenare un potente effetto magico, fondamentale per emergere vittoriosi dalle situazioni più intricate.
Nuove armi, pistole, esplosivi ed amuleti potranno essere acquistati nell’apposito negozio spendendo il danaro che troverete in giro per il gioco o i ben più rari “punti amuleto”. Talvolta però potreste decidere di spendere il denaro in un altro modo: sparse per i livelli ci saranno infatti della particolari casse “a pagamento” contenenti armi speciali; si tratta di prototipi molto potenti che hanno il difetto di non poter essere ricaricati e vengono dunque gettati via all’esaurimento delle munizioni. Tra queste armi potreste trovare cannoni portatili, mitragliette congelanti, lanciafiamme o persino il fucile da cecchino tanto caro agli sviluppatori – sebbene le circostanze in cui adoperarlo egregiamente siano veramente poche.