Il primo Devil May Cry doveva essere il quarto episodio della serie Resident Evil, invece ne è uscito fuori un titolo che, grazie al genio e sregolatezza di Hideki Kamiya, è diventato un vero e proprio cult su PlayStation 2. Nei panni di Dante - figlio del leggendario demone Sparda - combattevamo i demoni a suon di spada e proiettili. Questo è stato uno degli elementi che hanno contraddistinto sin da subito la sua identità arricchita anche dall'atteggiamento spocchioso e irriverente del mezzo demone nei confronti di nemici e boss. Non mancava all'appello un bel comparto tecnico e gli scenari semi-fissi che hanno portato un cambiamento nei controlli di gioco quando si passava da un'inquadratura ad un'altra.
Nel corso degli anni la casa di Osaka ha spinto sul franchise, confezionando episodi dalla qualità altalenante: il primo e il terzo sono considerati tra i migliori in assoluto con il quarto a seguire, anche se a causa di un budget non elevato per quest'ultimo si è dovuti scendere a compromessi con l'uso della maggior parte degli stessi scenari nella seconda parte del gioco. Nel 2013 è uscito una sorta di reboot/spin-off denominato DmC Devil May Cry che ha lasciato i fan senza parole nonostante la qualità del gioco fosse più che buona. Con l'uscita della Definitive Edition di quest'ultimo e di Devil May Cry 4, insieme alla recente rimasterizzazione dei primi tre capitoli della serie sull'attuale generazione di console, mancava un vero e proprio nuovo capitolo che potesse far tornare “a casa” gli amanti della serie.
Ebbene, all'E3 2018 Capcom ha annunciato finalmente l'arrivo del nuovo capitolo, disponibile dall'8 marzo 2019 su console e PC. Torniamo, finalmente, a combattere i demoni assaporando quell'atmosfera che permeava i primi capitoli grazie all'eccellente lavoro dal punto di vista tecnico e di gameplay, il quale necessita comunque di tempo per apprendere le numerose tecniche e saperle applicare nel corso dei combattimenti.
Se non vi ricordate la storia, nel menu iniziale è subito disponibile la possibilità di rivedere, attraverso un filmato tutti i fatti antecedenti in ordine cronologico, che ci portano a Devil May Cry 5, precisamente nella città di Red Grave dove un albero di proporzioni gigantesche è apparso improvvisamente gettando nel panico la popolazione. Il Qliphoth, questo il suo nome, porta nuovamente la minaccia demoniaca sulla Terra, usando come fluido vitale il sangue umano.
Nel prologo troviamo Dante e Nero alla sommità dell'albero che tentano di fermare Urizen, un misterioso e potentissimo Demone che sembra imbattibile costringendo proprio il figlio di Sparda a cacciare Nero e il misterioso V rimanendo da solo nella speranza di non rimetterci la pelle. Con questa sconfitta bruciante, Nero e V dovranno riorganizzarsi e trovare un modo per contrastare una minaccia tanto grande quanto apparentemente insormontabile, con l'albero demoniaco che continua ad estendere le sue radici minacciando il mondo intero nutrendosi del sangue degli umani.
Non addentrandoci troppo con i fatti, per chi ancora non possiede il gioco e vorrà più avanti vivere le avventure di questo nuovo capitolo, vi anticipiamo che la nuova fatica di Capcom offre uno stile e una fluidità grafica di gioco di prim'ordine (soprattutto su PlayStation 4 standard. Ne parliamo più avanti... -NdR). Quello che possiamo dirvi è che la spettacolare presentazione d'apertura, dopo i fatti del prologo, racchiude quello spirito irriverente, folle e dannatamente divertente che caratterizza tutta la saga.
L'anima di Devil May Cry 5 non si discosta dagli episodi precedenti, ma grazie alla maggior capacità di calcolo e di memoria delle attuali console (e PC), gli sviluppatori di Capcom hanno potuto implementare nuove caratteristiche ed aggiunte lasciando pressoché intatta la struttura di gioco. Questa si basa sul voto di stile, che va dalla D all'SSS, e dai punti stile ottenuti una volta terminato lo scontro con i demoni che infestano l'area in cui ci troviamo. Maggiore sarà la varietà delle combo, delle mosse effettuate e dello stile di combattimento più alto sarà il voto di stile e più punti stile verranno ottenuti.
Per semplificare la vita ai meno pazienti, Capcom ha inserito la possibilità di effettuare le combo automatiche allo scopo di puntare sulla spettacolarità degli scontri rendendo più partecipe il giocatore senza farlo affaticare dal continuo cambio di mosse e di stile. Secondo noi una mossa azzeccata soprattutto allo scopo d'invogliarlo più avanti a fare tutto da “solo” a difficoltà più elevate. Non manca ovviamente il Devil Trigger, una modalità che, in base al personaggio che stiamo utilizzando, da una potenza di attacco e di stile decisamente superiore per un breve lasso di tempo. Così facendo potremo fare a pezzi più rapidamente i nemici e mettere alla frusta i boss.
Dopo questo preambolo doveroso, possiamo dare un'occhiata allo stile e al modo di combattimento di Nero, V e Dante che garantiscono un'enorme varietà grazie alle loro differenze invogliandoci a studiare le loro tecniche e fare molta pratica. Questa sarà possibile in due modi: la prima è di testare quello che vogliamo acquistare - usando le gemme rosse ottenute dai nemici e presenti nello scenario di gioco - nel menu di personalizzazione prima di affrontare l'inizio di una missione o in genere l'ultima parte della stessa prima del boss, usando una cabina telefonica. La seconda è di entrare nel Vuoto, testando con serenità tutto quello finora appreso tra tecniche acquisite, armi a distanza e gadget.
Scopriamo insieme lo stile di combattimento dei tre protagonisti:
La sensazione è che il nuovo capitolo della serie sia molto solido e appagante, ma dal nostro punto di vista non è un'esperienza alla portata di tutti. Questa considerazione non inficia minimamente sul voto finale (molto positivo) del titolo Capcom. Nonostante le semplificazioni apportate per ottenere il massimo dal gioco, infatti, occorre studiare e testare tutte le mosse e le tecniche diverse di ogni personaggio e fare molta pratica. Parliamo di oltre un centinaio di possibilità di combo se mettiamo assieme i tre personaggi, per non considerare la pratica richiesta quando quando, più avanti, si sbloccheranno nuovi livelli di difficoltà man mano che si finisce il gioco a partire da “Umano” e “Cacciatore di Demoni”.
Una volta terminate tutte le 20 missioni principali, potremo ricominciare il gioco o rifare le missioni a livelli di difficoltà differenti. Iniziando di nuovo l'avventura conserveremo tutti i poteri e le abilità acquisite divenendo una sorta di New Game Plus all'interno del gioco. Questo invoglia il giocatore a rivivere l'avventura sotto un'ottica differente portando con sé tutta l'esperienza accumulata nella prima run. Non mancano alcuni eventi secondari come le missioni nascoste, che daranno particolari ricompense se verranno superate e infine la fresca aggiunta del Palazzo di Sangue che metterà a dura prova i veterani del genere. L'avventura principale ci terrà impegnati per circa 15 ore, che si estendono a molte di più se lo si vuole finire a tutti i livelli di difficoltà e padroneggiare a menadito le tecniche e gli stili di combattimento di tutti e tre i personaggi.
Infine non possiamo non citare la storia, ottimamente narrata attraverso le cutscene realizzate con il motore di gioco, che ci accompagna fino ai titoli di coda con più di un colpo di scena... e probabilmente con un seguito che, questa volta, speriamo arrivi prima e non dopo 10 anni e rotti dal quarto capitolo.
Il nuovo capitolo, atteso per oltre 10 lunghi anni, della serie Devil May Cry ha 49 trofei in totale suddivisi in 40 di Bronzo, 5 d'Argento, 3 d'Oro e l'ambitissimo Platino. Per ottenerli tutti si dovrà, per rimanere in contesto, sudare sangue. In primis finire il gioco a tutti i livelli di difficoltà, ottenere il grado S in tutte le missioni, ottenere un numero spropositato di gemme rosse, completare alcune specifiche missioni della storia, insieme ad alcuni segreti e molto altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire.
Con l'ultimo aggiornamento, dal 1 aprile è stata introdotta la modalità gratuita Palazzo di Sangue (dov'è stato aggiunto un ulteriore trofeo ad esso dedicato, portando il totale a 50). Si tratta di una serie di livelli, ambientati nello stesso luogo, pieni di nemici di difficoltà crescente che metteranno a dura prova i giocatori più bravi. Oltre alla difficoltà nell'affrontare un certo quantitativo di nemici (i primi “semplici” livelli son solo un assaggio) dovremo guardarci anche dal tempo. Più eseguiremo attacchi e combo con stile e più guadagneremo tempo. Sarà game over se cadremo in battaglia o se il tempo sarà scaduto. Questa modalità si potrà affrontare con tutti i personaggi giocabili, ovvero Nero, V e Dante,
Come scritto nel corpo dell'articolo, dal punto di vista tecnico Devil May Cry 5 è uno dei giochi meglio riusciti di questa generazione ed è anche ben ottimizzato. Dall'analisi fatta da Digital Foundry su PlayStation 4 standard il gioco riesce a girare fluidamente alla risoluzione nativa di 1080p con ottime prestazioni, soprattutto di framerate il quale riesce ad essere un pelino più granitico rispetto a PlayStation 4 Pro e Xbox One X dove il gioco gira rispettivamente a 1800p e 2160p (4K nativi). Su Xbox One S (e Xbox One) si è dovuti scendere a dei compromessi come una risoluzione più bassa per mantenere una fluidità accettabile.
Ricordiamo che Devil May Cry 5 è disponibile dall'8 marzo 2019 anche sulla famiglia di console Xbox One e su PC.
E ora analizziamo il comparto tecnico: grazie all'utilizzo dell'eccellente e malleabile RE Engine, che ha dato i natali a Resident Evil 7 e successivamente all'ottimo Resident Evil 2, anche Devil May Cry 5 rispetta ampiamente le aspettative e, addirittura, le supera. Siamo di fronte ad una pulizia grafica e ad una fluidità vista in pochi giochi in questa generazione. La PlayStation 4 “liscia” (oggetto della nostra prova) è la piattaforma dove il titolo Capcom gira meglio dal punto di vista della fluidità. Parliamo di 1080p nativi e 60 fotogrammi al secondo pressoché granitici con effetti e risoluzioni delle texture di grande qualità. Come sempre a fine generazione, gli sviluppatori riescono a tirar fuori dalla macchina cose che alcuni anni fa sarebbero stati impossibili da realizzare usando lo stesso hardware.
Niente male il comparto audio, con un colonna sonora decisa e rockeggiante e diversa per ogni personaggio, che si chiude in tempo reale quando avremo ucciso l'ultimo demone dell'area.
Lo scenario di gioco è pressoché a corridoio, con muri invisibili, ma questo non ha impedito di creare discreti spazi d'esplorazione e combattimenti frenetici pieni di effetti speciali tutti da gustare. Spettacolari gli scontri con i boss, alcuni dei quali nel pieno stile della serie con discorsi al limite dello spocchioso e dell'esilarante che strappano più di un sorriso. Nero, V, e Dante sono caratterizzati molto bene e ben rappresentati nei dettagli durante le fasi narrative dove assistiamo ad un doppiaggio in inglese di buona fattura (se volete c'è anche il giapponese) ben sottotitolato nella nostra lingua con qualche sporadico errore. Non mancano alcuni effetti a schermo direttamente nella nostra lingua.
Una menzione va fatta alla modalità multigiocatore: perfettamente integrata nel gioco, vedrà partecipare un giocatore nel nostro mondo durante una missione in atto. A volte potremo vederlo in azione aiutandoci nei combattimenti. Stesso discorso sarà all'inverso, ma quasi non ce ne accorgiamo. Alla fine della missione potremo dare una valutazione al giocatore che ha partecipato, se la valutazione sarà positiva, dopo un certo numero otterremo una gemma gialla fondamentale per resuscitare se l'energia vitale sarà esaurita.
Alla fine del viaggio, siamo rimasti impressionati dal lavoro svolto da Capcom che sta tornando sempre più in auge con un titolo meglio dell'altro. A questo punto siamo in fremente attesa di sapere maggiori notizie sul remake di Resident Evil 3 Nemesis (all'E3 2019 la casa di Osaka dovrebbe presentarlo ufficialmente) e dei prossimi titoli che sfrutteranno quest'eccellente motore grafico.
Modus Operandi:
Siamo tornati a darle di santa ragione ai demoni, tornati a minacciare il pianeta, grazie ad un copia gentilmente mandataci da Halifax.