Recensione PC
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Titolo del gioco:
Drug Dealer Simulator
Anno di uscita:
2020
Genere:
Simulazione
Sviluppatore:
Byterunners Game Studio
Produttore:
Movie Games S.A., PlayWay S.A.
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 7 32-bit,64-bit o successivo - Processore: i5-2500 3.30 GHz - Memoria: 8 GB di RAM - Scheda video: NVIDIA GeForce 780 GTX o AMD Radeon Radeon R7 260X o superiore - Hard Disk: 15 GB di spazio disponibile - Prezzo: €16,79
Box
  • Dalla selezione del livello di difficolt&agrave; si percepisce il tono scanzonato del gioco.
  • Viviamo proprio in una stamberga... come ci siamo ridotti cos&igrave;?
  • La mappa di gioco, utile per orientarsi un po' in giro.
  • Qualche tocco &quot;artistico&quot; c'&egrave;, come quell'aereo in alto.
  • Abbiamo appena iniziato e ci sono gi&agrave; i primi clienti.
  • I messaggi sullo smartphone arrivano, ma non possiamo rispondere senza laptop.
  • Cosa avrebbero realizzato questi ragazzi con un budget pi&ugrave; alto a disposizione?
  • Attenzione alla polizia, molto meglio non dare nell'occhio.
  • Pi&ugrave; andiamo avanti e pi&ugrave; la preparazione diventa complicata.
  • Alcuni murales sono davvero ben fatti, complimenti.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 12-05-2020
Il gioco di Byterunners mira a farci diventare dei baroni della droga, con tutti gli annessi e connessi del caso...

Qualche mese fa abbiamo provato per voi (qui la nostra anteprima) Drug Dealer Simulator, un gioco strano, atipico che, è proprio il caso di dirlo, forse per bravura di marketing o forse per semplice casualità è approdato sul mercato proprio al momento giusto. Il boom di vendite su Steam è giustificato da una serie di parametri: oltre alla quarantena forzata e quindi all'esponenziale aumento del tempo libero, la gente ha voglia di mondi open world dove poter fare di tutto, muovendosi a piacimento e facendo evolvere il proprio personaggio un po' come meglio si crede, per non parlare di alcune azioni poco "politically correct" che permettono di far emergere il delinquente che è in ognuno di noi. In poche parole le attinenze con quel capolavoro che è GTA V si sono generate dalla versione demo e poi alimentate dai tanti rumour che giravano sul web. Purtroppo, la realtà è ben diversa e siamo lontani anni luce dal freem roaming di Rockstar, fermandoci invece più nei paraggi di Postal 2. Malgrado tutto però gli sviluppatori di Byterunners Game Studio hanno fatto davvero del loro meglio e, viene da chiedersi dove si sarebbe arrivati se avessero avuto più risorse a disposizione.

E SI COMINCIA...

Una volta installato il gioco, notiamo con dispiacere che neanche nella versione finale è stato implementato il supporto al controller. Via quindi alle laboriose combinazioni tra mouse e tastiera che faranno la felicità di molti e il dispiacere di altrettanti giocatori. Sono presenti invece i sottotitoli in italiano, utilissimi per la comprensione del testo. Ci svegliamo nella nostra stanza dopo una notte di orge e bagordi grazie alla telefonata di Eddie che, preso da una bontà tornacontista, si propone di iniziarci al mercato della droga. Guardando il nostro appartamento si capisce subito che siamo poveri in canna e allo sbando più totale con un arredamento ridotto ai minimi termini e, soprattutto, abitanti di un quartiere abbastanza malfamato della città. Dopo aver trovato la chiave che ci permette di uscire fuori ci rechiamo all'appuntamento per ricevere le prime istruzioni. Il tutto girerà attorno al nostro laptop che, sfruttando il darkweb, ci permetterà di gestire gli approvviggionamenti di nuova "roba" da vendere oltre a consentirci di ricevere gli ordini dai nostri clienti. Ordineremo quindi la merce, la raccoglieremo nei punti prestabiliti e poi ci premureremo di consegnarla ai nostri acquirenti ricevendo in cambio denaro che investiremo sempre nello stesso business.

SEMPRE PIU' IN ALTO

Se saremo bravi e soprattutto se non ci faremo beccare dalla polizia, potremo far crescere la nostra attività investendo il denaro guadagnato o anche i punti xp che ci verranno attribuiti ad ogni consegna andata a buon fine. Sarà fondamentale ad esempio aumentare gli slot nel nostro zaino ma anche migliorare alcuni parametri fisici del nostro pusher (come velocità e resistenza nella corsa). I clienti saranno sempre più esigenti costringendoci a veri e propri salti mortali per accontentarli e obbligandoci anche a comprare nuova attrezzatura necessaria per preparare sostanze più complesse. Sarà così che da Walter White ci trasformeremo in Heinsenberg (la citazione a Breaking Bad era doverosa... NdR) e potremo cominciare la scalata al vertice nell'oscuro mondo dei narcotrafficanti. Naturalmente investendo il nostro denaro potremo affittare case e garage in vari punti della città, in modo da poterci assicurare più ripari possibili. Procedendo nella storia potremo anche sbloccare il bancomat da utilizzare per le nostre transazioni ma facendo ben attenzione ai troppi movimenti di denaro su un canale tracciato che potrebbero insospettire le forze dell'ordine e quindi metterci nei guai. Non mancherà quindi neanche il riciclo di denaro sporco ad opera di strozzini dagli interessi esagerati.

LA MONOTONIA DEL GAMEPLAY

Pur godendo di ottime prospettive in seno alla longevità e puntando sulla crescita vera e propria del personaggio, non avrebbero guastato alcune diversificazioni nelle missioni. Anche se la complessità di ciò che si deve fare aumenta, con droghe sempre più difficili e laboriose da preparare e con la possibilità di sbloccare nuovi gadget utili al nostro personaggio, il tutto si riduce (e di molto) alla vendita di droga senza farsi beccare dalla polizia. A lungo andare l'incubo della ripetitività del gameplay è sempre dietro l'angolo, così come alcuni passaggi che avrebbero potuto essere meglio studiati e implementati. Ad esempio non potremo rispondere ai messaggi direttamente da smartphone con il risultato che dovremo ripetutamente salire e scendere per le scale della nostra abitazione, così come non potremo salvare in tutti i nostri rifugi (e spesso saremo costretti a tornare a casa per farlo) oppure alcune preparazioni complesse e noiose di certe sostanze da vendere che, dopo un paio di volte, finiscono per diventare monotone e stancanti. Buona invece l'intelligenza artificiale delle forze dell'ordine, con poliziotti che si insospettiranno a ogni nostro movimento sospetto e ci chiederanno spiegazioni anche se camminiamo troppo piano o troppo veloci oppure se li fissiamo troppo a lungo. Nel caso in cui ci puntino avremo due soluzioni: farci catturare se siamo "puliti" oppure scappare a gambe levate nel caso in cui abbiamo qualcosa di "illegale" nel nostro zaino.

COMPARTO TECNICO

Rispetto alla build di qualche mese fa alcune piccole correzioni sono state apportate: si è ridotta la probabilità di incorrere in glitch e compenetrazioni poligonali e gli ambienti esterni sono stati un po' migliorati dal punto di vista grafico. Tuttavia è proprio graficamente che Drug Dealer Simulator dà il peggio di se: malgrado gli ambienti siano ben colorati e gli sviluppatori abbiano cercato di fare del loro meglio (molto belli i murales ad esempio) siamo davanti ad asset elementari, animazioni carenti e texture che lasciano il tempo che trovano: questa è la chiara testimonianza di come, dal punto di vista estetico, il budget a disposizione fa la differenza in un videogioco, tanto da chiedersi, ritornando alle fasi iniziali di questo articolo, cosa avrebbero potuto fare i Byterunners con disponibilità economiche maggiori. Per la serie, il talento c'è ma mancano i mezzi.


Come comparto sonoro le cose vanno un po' meglio con tutta una serie di brani hip hop che accompagneranno la nostra avventura. A non mancare è invece la caratterizzazione del gioco: Drug Dealer Simulator, consapevole dei propri limiti prova in tutti i sensi a mostrare il proprio stile, un po' come fece il già citato Postal 2 nel 2003 che, non potendo puntare su una realizzazione tecnica di alto livello, riusciva comunque a farsi accettare per quello che era e a farsi giocare dalle persone. Di questo va dato atto quindi ai ragazzi di Byterunners, a Drug Dealer Simulator si possono criticare molte cose ma di certo non la mancanza di personalità. Di conseguenza se siete attratti dalla sua storia e voleste provare a passare un po' il tempo cercando di scalare le gerarchie del mondo della malavita, potreste anche dargli un'occasione.

Modus Operandi:

abbiamo provato Drug Dealer Simulator grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite PlayWay.

Drug Dealer Simulator alterna cose buone ad altre meno buone. Pur peccando in quasi tutti i settori del comparto tecnico, gameplay compreso, ha personalità da vendere e tanto appeal in grado di fargli vendere molte copie e di attirare sempre più utenti. Probabilmente per l'ambiente politicamente scorretto oppure perché promette una crescita del personaggio ed un open world che ricorda (lontanamente) quello di altri capolavori, è uscito sul mercato forse nel momento più adatto. Ci sono anche cose buone all'interno del gioco, grazie a un team di sviluppo che promette veramente bene per il futuro magari con maggiori risorse a disposizione. Se siete disposti a passar sopra a tutti i suoi limiti potrebbe anche regalarvi qualche ora di intrattenimento.
  • Idea interessante
  • Buona l' IA delle forze dell'ordine
  • Comparto tecnico deficitario in più parti
  • Controller non supportato
GLOBALE