Recensione PC
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Titolo del gioco:
Frostpunk - The Rifts
Anno di uscita:
2019
Genere:
Simulatore / Strategia / City builder
Sviluppatore:
11 bit studios
Produttore:
11 bit studios
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: 64-bit Windows 7/8/10 - Processore: 2.0 GHz Dual Core CPU - Memoria: 4 GB di RAM - Scheda video: GeForce GTX 660, Radeon R7 370 o equivalente con 2 GB of video RAM - DirectX: Versione 11 - Hard Disk: 8 GB di spazio disponibile - Scheda audio: DirectX compatible - Gioco Base Frostpunk richiesto - Prezzo: €4,99
Box
  • Neve ovunque, e tanta voglia di sopravvivere.
  • Le aree sono piccole, ma con dei buoni ponti possono diventare immense.
  • La qualit&agrave; tecnica &egrave; sempre di alto livello.
  • Ci sono tante risorse da raccogliere su quella montagna, ma dobbiamo prima raggiungerla.
  • Tutto gravita attorno al generatore... la sopravvivenza dipende da quello.
  • Un tributo al nostro A77 che ha ricostruito interamente in carta il generatore di Frostpunk.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 10-04-2020
Dopo aver analizzato The Last Autumn, il primo vero corposo DLC di Frostpunk e in attesa del prossimo Project TVADGYCGJR, abbiamo voluto provare anche il primo contenuto aggiuntivo dei tre che compongono il Season Pass del gioco: The Rifts.

The Rifts, tradotto in italiano come Crepacci è uscito nel 2019. Il contenuto si limita ad aggiungere una nuova mappa in Modalità Infinita e la possibilità di edificare il Ponte per collegare le varie aree. È una vera e propria prova di resistenza ma, come vedremo nella nostra analisi, malgrado i pochi contenuti aggiunti gli appassionati di Frostpunk non potranno proprio farne a meno

UN PO' DI STORIA

Sullo splendido gioco di 11 bit Studios abbiamo già avuto modo di parlare a ottobre dell'anno scorso quando abbiamo preso in esame la Console Edition (qui la nostra recensione). Il gioco principale, come già detto, ci pone di fronte alla voglia di sopravvivenza di un gruppo di disperati fuggiti da Londra che, accanto a un generatore, cercano di resistere a una nuova glaciazione. A distanza di qualche tempo il gioco ancora riesce a farsi valere alla grande. Oltre alle missioni abbastanza impegnative infatti, nella continua ricerca dell'equilibrio fra malcontento e speranza, ci sono le modalità infinite, in grado di mettere a dura prova la resistenza di chiunque. Tutto quanto comunque gravita attorno a un intreccio narrativo ben strutturato che, con continui balzi temporali si propone di descriverci il susseguirsi degli eventi che hanno portato all'inizio della storia: oltre alla campagna principale infatti è possibile giocare alla modalità Arche, dove dovremo preservare le semenze utili per una futura ricostruzione, alla modalità Rifugiati dove ci toccherà accogliere e salvare tutti gli esuli dispersi nelle Lande ghiacciate e alla modalità Caduta di Winterhome che ci spiega come mai, durante la campagna principale i nostri esploratori giunti in quella che una volta era una grande città, trovano solo rovine e desolazione.


La narrazione poi ci fa fare un vero e proprio salto indietro nel tempo con il DLC The Last Autumn (recensito qui), fino agli eventi prima della glaciazione quando si doveva costruire il generatore che avremmo poi utilizzato tempo dopo. Tutti questi tasselli del puzzle si incastrano perfettamente tra loro, dandoci un quadro completo degli eventi, segno inequivocabile della grande cura riservata dagli sviluppatori al comparto narrativo.

LA MODALITA' INFINITA

Mentre ogni singolo episodio può essere giocato seguendo gli sviluppi di una trama, le modalità infinite ci mettono di fronte a una vera e propria prova di resistenza. Non siamo comunque abbandonati a noi stessi: le varie missioni che ci vengono richieste, viste più che altro come obiettivi da raggiungere per tenere a bada le fantomatiche barre di malcontento e speranza (o obbedienza a un certo punto) dettano i tempi di gioco, senza tuttavia porci il limite di giungere a una conclusione quanto di resistere più a lungo possibile. Ogni modalità infinita, compresa quella implementata in The Rifts ci offre tre modalità di gioco: nella modalità serenità non sentiremo la pressione delle missioni né delle reazioni della popolazione alle nostre scelte, molto utile quindi per sperimentare le costruzioni e studiare l'efficacia della ricerca di una risorsa invece che di un'altra, a differenza della modalità resistenza che mette a dura prova le nostre doti di leader con continue tempeste, richieste degli abitanti ed equilibri che si spostano continuamente in un verso o nell'altro. Infine la modalità pioniere (builder mode), ancora più difficile, ci chiede prima di ricostruire il generatore e poi di proseguire nella storia. Tutte le altre opzioni di gioco infatti ci fanno partire da una certezza: la presenza del generatore che, in Frostpunk, significa calore, vita e opportunità. Nella builder non avremo neanche quello.

I PONTI DI THE RIFTS

Questa volta ci troveremo dinanzi a tante piccole aree divise tra loro da profondi crepacci. Sfruttando le tante risorse presenti sul suolo dovremo anche costruire dei ponti che ci permetteranno di espandere il nuovo territorio, scoprendo tantissime aree che si renderanno disponibili solo una volta raggiunte e che testimoniano la vastità di questa mappa. Naturalmente dovremo tenere conto dei normali equilibri presenti in Frostpunk, quindi carbone, legna e acciaio in primis, oltre al cibo necessario per i nostri sopravvissuti e a tutte le loro esigenze di caldo, cure mediche e tutto quello che può servire a una popolazione allo sbando bisognosa della nostra guida.


Chi conosce Frostpunk sa già che il seguito dei nostri abitanti è fondamentale per proseguire l'avventura: se non saranno soddisfatti i superstiti ci faranno fuori senza pensarci due volte. Via allora al potenziamento del generatore per dare più calore alle abitazioni, tenendo conto della necessità di procurarci il carbone necessario, di migliorare le case e tutto il resto che fa parte dell'universo di Frostpunk.

PERCHÉ PRENDERLO?

The Rifts è contenuto nel Season Pass ma chi se l'è perso può acquistarlo a un prezzo abbastanza basso, comunque perfettamente proporzionato rispetto ai contenuti che offre. Se avete già provato il corposo e difficile The Last Autumn potreste rimanerne delusi. In realtà chi si è lasciato coinvolgere dallo splendido universo di Frostpunk non dovrebbe fare a meno di questo DLC. È vero che abbiamo una sola mappa in modalità infinita e l'aggiunta dei ponti può non soddisfare i palati più esigenti, ma è altrettanto vero che questa mappa non è per niente semplice e, soprattutto nella builder mode, vi impegnerà per un bel po'. All'interno vi si trovano tutte le meccaniche del gioco base, tradotte con i sottotitoli in italiano, anche se ogni tanto è scappata qualche riga di testo qua e là che vi ritrovate in lingua inglese.


The Rifts rappresenta un'opportunità per integrare ulteriormente la storia, anche se manca ancora l'ultimo DLC sul quale vige l'assoluto riserbo da parte degli sviluppatori (e che aspettiamo con ansia... NdR). Proprio per questo, se non l'avete già e se amate Frostpunk, visto anche il basso costo al quale viene proposto, dovreste farlo vostro senza pensarci due volte.

Modus Operandi:

abbiamo provato The Rifts grazie a un codice datoci direttamente dai gentilissimi sviluppatori di 11bit studios.

The Rifts offre poco, ma il prezzo contenuto lo rende appetibile a tutti coloro che si sono fatti catturare dallo splendido universo di Frostpunk. C'è una sola mappa in modalità infinita, ma parliamo di uno scenario ampio e comunque abbastanza impegnativo. Al prezzo proposto dovreste proprio farci un pensierino.
  • Mappa grande e ben realizzata
  • la Builder Mode è davvero tosta
  • Pochissime innovazioni rispetto al gioco base
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