Recensione PC
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Titolo del gioco:
Unleaving
Anno di uscita:
2024
Genere:
Avventura / Puzzle / Platform / Indie
Sviluppatore:
Orangutan Matter
Produttore:
Orangutan Matter
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 - Processore: Intel Core i7-3770 o AMD FX-8350 - Memoria: 6 GB di RAM Scheda video: NVIDIA GeForce GT 640, 4 GB o AMD Radeon HD 7750, 4 GB - DirectX: Versione 9.0 - Hard Disk: 2 GB di spazio disponibile - Prezzo: €13,79
Box
  • Cominciamo con le domande: perch&eacute; siamo qui?
  • Magari trascinare quel carro per saltare su?
  • Colori diversi per emozioni diverse?
  • Una foglia rossa diventa una falena: cosa significa?
  • Una corda, una bestia famelica e un mulino rotto. Come venirne fuori?
  • Serve ben pi&ugrave; del nostro peso per andare avanti.
  • Qualcosa dice che avremo bisogno di quella cassa.
  • Un cavallo a dondolo sopra un cumulo di rifiuti?
  • Dondola, dondola e salta... o no?
  • Quel bestione sullo sfondo non &egrave; molto rassicurante.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 09-04-2024
Un viaggio magico in un mondo surreale, molto più vicino a noi di quanto possiamo immaginare...

Il gioco d'esordio dei canadesi Orangutan Matter arriva in un momento molto particolare. Le grandi major sono a corto di idee e, salvo qualche piccola perla, continuano a propinarci remake e remaster oppure giochi dal comparto tecnico particolarmente complesso ma caratterizzati dalla poca originalità. Il mercato indipedente, d'altro canto, le idee non se le è mai fatte mancare ma ultimamente pare che i generi metroidvania e roguelite/roguelike stiano prendendo il sopravvento su tutti gli altri.


Unleaving non rientra in nessuna delle categorie appena elencate, ovvero fa parte del mondo indipendente ma il viaggio che offre al giocatore è indubbiamente qualcosa di diverso. Stiamo parlando infatti di un gioco in grado di suscitare emozioni, di adattare il contesto narrativo allo status interiore di ogni giocatore che potrà vedervi un'esperienza assolutamente personalizzata. Sono pochi i casi in cui un gioco può generare emozioni così libere, giusto per non scontentare nessuno citeremo quella bella favola rappresentata da Ori and the Blind Forest dove comunque c'era un certo filone narrativo. Nella (purtroppo) breve esperienza di Unleaving invece non c'è neanche quella, ma ognuno vi troverà ciò che cerca.

PRONTI, VIA... MA NIENTE STORIA

Il minimalista menu di Unleaving ci lancia direttamente sul campo nei panni di un ragazzino (o ragazzina, il protagonista può essere ciò che volete voi) inserito in uno scenario che sembra tirato fuori da un quadro di Van Gogh. Nessuna spiegazione, nessun racconto a parte sporadiche frasi che compaiono di tanto in tanto sullo sfondo, più interrogativi che risposte, e vi accompagnano nella storia. Come nel racconto di Gerard Manely Hopkins intitolato Primavera e Autunno, al quale palesemente gli sviluppatori si sono ispirati, una foglia che cade rappresenta una nuova fase della vita di ogni individuo e infatti ne vedremo una ad ogni nuova transizione (leggasi capitolo) del gioco. La foglia poi si trasforma in una gigantesca falena che intona un canto ipnotico e al contempo stupendo, e lì capiamo che ci troviamo davanti un gioco completamente diverso da tutti gli altri. Di conseguenza ci muoveremo sui vari fondali, con il canone tipico di un platform a 2D affrontando enigmi via via sempre più complicati senza indicazioni, senza spiegazioni e soprattutto senza aiuti. In realtà periodicamente una piccola lampadina si ricarica e premendoci su avremo qualche suggerimento, ma vi garantiamo che è veramente poca roba. O si fa lavorare il cervello o ciccia.

GAMEPLAY SEMPLICE, ENIGMI MOLTO MENO

In linea di massima il gameplay è parecchio semplice: ci limiteremo a far muovere il/la bambino/a su schermo, a farlo saltare (con il tasto A) e ad interagire sullo schermo (con il tasto X). Dovremo sempre cercare di liberare il percorso sullo scenario, zompettando fra le varie piattaforme e soprattutto scervellandoci con i vari puzzle che ora ci richiederanno di spostare una cassa, altre volte di giocare con i contrappesi, altre ancora di azionare delle leve e così via. Lo ribadiamo, gli enigmi sono tutt'altro che semplici, anche perché in alcuni passeremo buona parte del tempo solo per capire cosa bisogna fare e poi dovremo anche capire come farlo. Va detto comunque che ogni enigma superato regala una certa dose di soddisfazione personale.


Consideriamo che tutto il percorso non sarà mai eccessivamente lungo, impegnando il giocatore dalle 4 alle 5 ore per arrivare ai titoli di coda. Giusto per fare un esempio c'è uno scenario con un grande mulino, una corda alla quale appenderci e una bestia bruttissima pronta a farci la festa. Passa un po' prima di realizzare che l'unico modo per venirne fuori è fare interagire bestia e mulino. Naturalmente non vi diremo altro per evitare fastidiosi spoiler, ma alcuni enigmi ci hanno messo davvero in seria difficoltà. Vi basti sapere che anche in Unleaving si muore, per diverse ragioni e soprattutto quando sbagliamo la soluzione di un enigma, tanto che la componente trial & error è quasi sempre presente. Si prova e si riprova finché non arriva l'intuizione giusta sulla soluzione del puzzle.

UN'OPERA D'ARTE IN MOVIMENTO

La nostra attenzione verrà subito catturata dall'aspetto grafico di Unleaving grazie ai fondali chiaramente disegnati a base di acquarello che sembrano trasportarci all'interno di un quadro. Ebbene tutto in Unleaving è stato interamente dipinto a mano e anche con una certa maestria, tanto da notare come le tonalità dei colori cambino a seconda dello scenario di riferimento passando da toni più forti e vivaci negli scenari naturali e toni più cupi e grigi in quelli più "artificiali". Ogni fondale è quindi un vero e proprio spettacolo per gli occhi ma ad accompagnare il tutto c'è anche una colonna sonora sempre sul pezzo. Il canto della falena è solo uno degli esempi, i vari effetti sonori così come le musiche di accompagnamento contribuiscono alla creazione di un'atmosfera molto particolare e personalizzata. Di conseguenza siamo davanti a un viaggio nell'inconscio umano dove ogni giocatore potrà percepire e interpretare ciò che è più nelle sue corde. Lo stesso si può dire per le continue metafore che vengono fuori durante il gioco liberamente interpretabili sotto ogni punto di vista. Come se non bastasse le emozioni provate sono sempre diverse partita dopo partita a seconda del nostro momentaneo stato d'animo alternando momenti di rilassamento e di serenità ad altri di angoscia e preoccupazione. Bisogna provare il gioco per rendersene conto.

IN CONCLUSIONE

Unleaving è tutto qui: gameplay semplicissimo, puzzle difficili man mano che si procede nell'avventura e poi sta tutto nel vostro stato d'animo. Parliamo di un gioco che si adatta a ciò che voi volete. Appositamente non c'è una storia vera e propria, non ci sono guide, indicazioni e tutorial di ogni sorta (anche se qualche indicazione in certi puzzle non avrebbe guastato). Ci sono solo emozioni da percepire o meglio ancora da sentire e da far proprie. Come dicevamo prima Unleaving è una vera e propria opera d'arte in movimento dove ogni considerazione sul gameplay, un po' troppo minimalista magari passa in secondo piano. Se vogliamo proprio cercare qualche nota dolente dobbiamo orientarci sulla durata un po' troppo breve e su qualche sporadico lag nella risposta ai comandi. Il gioco non è localizzato in italiano, ma siamo davanti a uno di quei casi dove il problema della lingua proprio non si pone. Il controller è perfettamente supportato ma parliamo di uno di quei giochi dove anche il sistema WASD della tastiera non crea problemi più di tanto. Se amate il genere più dinamico e caciarone potrebbe anche non piacervi, ma se siete disposti a farvi coinvolgere in una favola da vivere e interpretare su misura per voi allora dovreste portarvelo a casa.

Modus Operandi:

abbiamo vissuto la bellissima esperienza di Unleaving grazie a un codice datoci dagli sviluppatori tramite Terminals.io.

Unleaving è un gioco particolare, atipico, che fa dei suoi dipinti a mano, della sua atmosfera e soprattutto della sua narrazione adattiva il suo punto di forza. Ogni giocatore cimentandovisi proverà sensazioni ed emozioni diverse grazie all' intero asset di tutto il gioco che si presta alla libera interpretazione. I fondali dipinti a mano sono uno spettacolo per gli occhi e gli enigmi sempre più difficili impegneranno anche a lungo. Se amate l'azione allora potete anche passare oltre, ma se siete disposti a farvi interamente rapire dal meccanismo del gioco allora Unleaving potrà donarvi una bellissima esperienza, in assoluto e totale relax anche se non sarà semplice portarlo a termine.
  • Grafica e sonoro sono un'opera d'arte
  • È un gioco che trasuda emozioni
  • L'interpretazione è tutta vostra
  • Avremmo voluto durasse di più
  • Qualche piccolo lag nella risposta ai comandi
GLOBALE