“Dopo aver lasciato Nuova Atlantide su Alpha Centauri per seguire la strada di Constellation, ho voluto fare una deviazione nel Sistema Solare. Vedere, dopo circa 150 anni, la Terra ridotta ad un pianeta inospitale fa male al cuore. Con le dovute indicazioni sparse per i sistemi posso visitare alcuni tra i resti che hanno contraddistinto l'umanità.
Vado sulla Luna e m'imbatto in alcune basi ben protette da Ecliptic o dalla Flotta Cremisi. Tra salti e uno duro scontro a fuoco, ho deciso che è meglio lasciar perdere e vado via. Voglio visitare una delle lune di Giove... Io... ma non ho trovato nulla d'interessante.
Sono curioso di atterrare su Titano, uno dei satelliti più interessanti di Saturno, poiché dispone di un'atmosfera. Con mia somma sorpresa scopro un grosso insediamento presente da svariati anni, Seconda Casa. Pur in condizioni avverse un gruppo di umani ha deciso d'insediarsi qui fondando una colonia. Rimango per alcune ore a visitare il museo tramite la guida che mi porta fuori dall'insediamento. Svolgo alcune missioni... una delle quali spaventare un gruppo di turisti con un costume da alieno.
Decollo e mi trovo su Urano. M'imbatto in una nave che mi da una missione nel sistema Altair, inoltre recupero un po' di materiale dall'orbita. Atterro su Plutone, il famoso pianeta nano, e mi gusto il panorama dalla sua superficie: un momento di pace e di serenità, lontano da tutte le missioni fin qui intraprese. Decido di andare su Caronte (il satellite di Plutone) e trovo un avamposto scientifico, dove i suoi “abitanti” mi chiedono di dare una mano contro i mercenari. Dopo una dura lotta e una buona dialettica, libero la minaccia e l'avamposto può operare senza più problemi.
Lascio il Sistema Solare e torno alla campagna principale viaggiando verso l'ignoto...”.
Oltre ad altre caratteristiche e la chiacchieratissima visita dei pianeti, Starfield sorprende e regala quel senso di scoperta facendo tornare giovani anche quei giocatori navigati come il sottoscritto. Le ore passano senza che me ne accorgo. Si fa una certa... spengo la mia Xbox Series S e vado dormire felice, perché ho dato frutto al mio tempo.
In Starfield si ritrova quel gusto dell'esplorazione, magari non come Skyrim, dando quel senso di libertà. Viaggiando nella Galassia può capitare qualunque cosa che fa deviare dalla trama principale o addirittura dalle decine e decine di missioni secondarie (divise in più categorie... e ho detto tutto! -NdR). Queste possono attivarsi ascoltando un dialogo, incrociando una nave nell'orbita di un pianeta, dialogando con un negoziante o con una persona in un vicolo. Tutto può accadere!
Pur con i suoi limiti, dopo 25 anni Bethesda ha creato un nuovo e immenso universo tutto da esplorare e vivere metro dopo metro, dialogo dopo dialogo, missione dopo missione. Se una tale cura per i dettagli fosse stata dedicata anche all'esplorazione dei pianeti, staremo a parlare di un capolavoro senza tempo che verrebbe ricordato negli anni a venire. Purtroppo proprio i pianeti rappresentano uno dei punti deboli dell'opera di Bethesda. Esplorare a piedi una porzione limitata (seppur grande), facendo leva solo sul jetpack, può diventare noioso e monotono. Tramite lo scanner potremo cercare le risorse, analizzare flora e fauna (se presenti) e scoprire alcuni luoghi misteriosi. Quest'ultimi, insieme a strutture e caverne, sono in gran parte procedurali e possono ripetersi uguali in altri pianeti. Certo, possiamo creare avamposti per l'estrazione di minerali e per altre utilità come la ricerca e altro... ma non è la stessa cosa. Le navi possono essere non solo migliorate, ma personalizzate a piacimento tramite un editor apposito. Ma per chi (come il sottoscritto) non ama molto costruire, ci sono tantissime navi pronte all'uso e per l'equipaggio che potremo formare per sfruttare al meglio tra nave e avamposti. Questa è la libertà che vogliamo.
Non manca, ovviamente, la struttura e lo svolgimento delle missioni. Tra quelle principali e secondarie, Bethesda ha dato sfogo alla propria esperienza creando una storia piena di colpi di scena e una tale quantità di secondarie, suddivise tra quelle delle fazioni e classiche, da leccarsi i baffi. Potremo spendere ore a descriverne la qualità di come sono state realizzate, ma perdono quel pizzico di mordente a causa di un comparto grafico non proprio all'ultimo grido. Pur sfruttando il Creation Engine 2, le animazioni e i dialoghi in primo piano (comunque più realistici e dinamici) ricordano quelli di Skyrim nella loro staticità. Bethesda non ha fatto quel salto di qualità che ci saremmo aspettati; ed è un peccato perché tra le mani ci troviamo davanti un'opera monumentale che, pur con i suoi limiti, ha la forza di prendere il giocatore con sé e fargli vivere un viaggio che difficilmente dimenticherà.
Starfield rappresenta l'inizio della nuova era Xbox, voluta da Phil Spencer, tramite l'ecosistema del Game Pass e con l'arrivo (dopo diversi anni) delle esclusive che per numero e qualità dovrebbero rivaleggiare con quelle di Sony, quest'ultima in un momento di stallo tra il prossimo abbandono di Jym Rian e lo sviluppo di diversi Gaas (giochi come servizio) che, come ben sappiamo, potrebbero diventare un'arma a doppio taglio.
Bando alle ciance ed entriamo nel mondo di Starfield con la nostra recensione!
La trama di Starfield non ci racconta il preambolo di come l'essere umano ha dovuto lasciare la Terra per colonizzare altri sistemi e pianeti, ma ci porta subito all'interno di una miniera sul pianeta Vectera per l'estrazione di diversi minerali. All'interno della stessa trova uno strano manufatto che, una volta toccato, è come se viaggiasse in un'altra dimensione spazio temporale.
Lasceremo il pianeta in modo rocambolesco, con tanto di tutorial atto per farci imparare le basi, per poi giungere su uno dei primi grandi insediamenti umani: Nuova Atlantide sul pianeta Jemison, nel sistema Alpha Centauri. Qui vediamo il marchio di fabbrica di Bethesda: l'interazione con i personaggi legati alle missioni, i dialoghi a scelta multipla in base ai tratti presenti (e futuri) del nostro protagonista, l'esplorazione e la vastità del mondo di gioco a dir poco colossale. Questa volta non è un unico sistema come Skyrim, ma più “mondi” interconnessi tra loro non accessibili direttamente. L'esplorazione delle città e degli insediamenti è la parte “classica” dove interagiremo con varie strutture, personaggi non giocanti, potremo commerciare e ottenere missioni. Queste rappresentano una fucina quasi inesauribile di possibilità, dove ogni angolo o chiacchierata nelle vicinanze può darci una quest dietro l'altra senza che ce ne accorgiamo.
Conosceremo le fazioni principali che hanno la loro campagna secondaria talmente ben sviluppata che rappresentano delle ottime alternative se vogliamo deviare dalla storia principale. Proprio su Nuova Atlantide entreremo a far parte di Constellation facendo conoscenza dei loro rappresentanti. Consegneremo il manufatto che darà il via all'esplorazione dell'universo conosciuto (che è sterminato... ve l'abbiamo già detto? Oops! - NdR), alla ricerca di altri manufatti e di come la narrazione evolverà man mano che ci si addentrerà di più verso l'ignoto.
Oltre alla storia principale e alle missioni secondarie, ci sono altre tipologie di missioni che si perdono per via della loro quantità industriale. Abbiamo le varie, con alcune di esse discretamente lunghe, e le attività che in genere vengono date dagli NPC o esplorando città e insediamenti. Il bello è che queste ultime si possono ottenere viaggiando nello spazio magari in un pianeta di un sistema non ancora raggiunto, portandoci in luoghi che mai avremmo immaginato di esplorare. Ripetiamo, questo è il punto di forza che Bethesda riesce ad imprimere nei suoi giochi stimolando la voglia e la fantasia dei giocatori di vivere il fascino indiscusso del viaggio e della scoperta.
Ci si può unire a qualunque fazione senza che le missioni vadano in contrasto tra loro. Quindi non esiste alcuna limitazione nell'affrontare missioni legate ad ogni fazione. Non fatevi problemi se volete scoprire il più possibile e avere ricompense di ogni tipo, anzi è un consiglio che vi diamo. Bethesda è riuscita a superarsi con quest ben scritte e appassionanti, grazie anche al miglioramento tecnologico e strutturale rispetto a Skyrim. Comunque la compagnia americana deve lasciarsi alle spalle un motore grafico che ha fatto il suo tempo, e i dialoghi e le interazioni con i personaggi e NPC fin troppo legate ad una generazione ormai datata.
Il fascino di addentrarsi nello spazio profondo, e quindi verso l'ignoto, è insito nell'uomo. Non a caso sono cresciuti di numero i giochi, appartenenti a generi diversi, che hanno come ambientazione il cosmo. Il desiderio di esplorare l'universo per scoprire nuove forme di vita, combattere altre navi e atterrare su pianeti sconosciuti è forte anche nei giocatori. E Bethesda ha voluto mettere sul piatto un universo credibile, basandosi su dati forniti dalla NASA. Da qui ha costruito una porzione della Via Lattea tutta da esplorare.
Come avevamo accennato prima, l'universo esplorabile non è senza soluzione di continuità. Il viaggio interstellare e l'atterraggio sui pianeti avvengono attraverso sequenze apposite. Se, invece, passiamo da una missione all'altra poste in luoghi differenti il tutto avverrà quasi istantaneamente, senza alcun viaggio. All'atto pratico ha perfettamente senso: in Starfield il viaggio è realistico, ciò significa che andare ad esempio dalla Terra alla Luna comporterà tre giorni di viaggio. Pensate se bisogna andare ad Alpha Centauri! Questo toglie verosimiglianza, ma è anche vero che Bethesda non ha creato un simulatore spaziale bensì un gioco di ruolo a tutti gli effetti.
Fin dalle prime battute su Nuova Atlantide si possono intraprendere specifiche missioni dedicate all'esplorazione dei pianeti, alcune delle quali utili a verificare se un pianeta può ospitare la vita. Queste missioni rappresentano un buon allenamento per imparare i segreti dell'esplorazione e adattarsi alle condizioni atmosferiche e climatiche, alle radiazioni, alla gravità e quant'altro può creare problemi se non si è ben equipaggiati. Casco, tuta spaziale e jetpack sono fondamentali per resistere alla condizioni proibitive e accelerare la camminata. Come avrete intuito, l'esplorazione dei pianeti si fa a piedi. Non esiste alcun veicolo a coprire grandi distanze; inoltre quello che vedremo tra insediamenti, caverne, basi e altro è procedurale con intere strutture che possono ripetersi tali e quali da un pianeta all'altro. Questo toglie parte del fascino nell'esplorare un mondo alieno, tranne per esigenze legate alla trama principale.
(CONTINUA NELLA PROSSIMA PAGINA...)