Recensione PlayStation 4
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Titolo del gioco:
Final Vendetta
Anno di uscita:
2022
Genere:
Picchiaduro a Scorrimento 2D
Sviluppatore:
Bitman Bureau
Produttore:
Numskull Games
Distributore:
PlayStation Store (digital), Limited Run Games & Amazon (retail)
Multiplayer:
Fino a 2 giocatori in locale
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Console della famiglia PlayStation 4 (PS4, PS4 Pro), PlayStation 5 - uno o due controller DualShock 4 (o compatibili) - una connessione a banda larga - un account PlayStation Network per il download del gioco - 510 MB di spazio su disco - Prezzo: €24,99 (edizione digitale), €39,99 (edizione fisica)
Box
  • Botte nella metropolitana, dove affronterete uno dei Boss pi&ugrave; interessanti.
  • Il Club sar&agrave; pieno zeppo di gente che un normale buttafuori non lascerebbe entrare.
  • In strada non mancheranno le tipiche cabine telefoniche londinesi da fracassare.
  • Livello bonus inutile: una macchina che non pu&ograve; difendersi, senza limite di tempo...
  • Poteva mancare l'ascensore? ha un livello tutto suo...
  • Questo boss sar&agrave; uno dei pi&ugrave; fastidiosi, sia per la sua capacit&agrave; di evitare gli attacchi, sia per il suo abbigliamento.
  • Miller, tanti muscoli ma lento come un treno.
  • Claire controbilancia con la velocit&agrave; un po' di cattiveria in meno.
  • Duke, sicuramente il personaggio pi&ugrave; bilanciato.
  • Foto di gruppo.
Redattore: Tommaso 'Tatsumaki' Alisonno
Pubblicato il: 17-06-2022
FINAL VEEEENDETTA!!! Ovvero: “Volevamo fare il nuovo Streets of Rage ma non eravamo capaci!”
BOTTE E PRETESTI

Londra, un telefono squilla: quei gaglioffi del SYNDIC-8 hanno rapito Juliette e vogliono che sua sorella Claire e i suoi amici Duke e Miller facciano un lavoro per loro. Illusi! L'unico lavoro che i tre faranno sarà quello di prenderli a sberle finché non avranno restituito la libertà a Juliette!

Ok, lo sappiamo: non siamo di fronte all'incipit più originale del mondo, ma se una cosa è emersa sin dalle prima battute di Final Vendetta è che questo gioco non fa in nessun modo dell'originalità il suo punto di forza – tutt'altro. Siamo infatti al cospetto del più classico dei picchiaduro 2D a scorrimento orizzontale che i ragazzi di Bitman Bureau hanno realizzato con evidenti (e smaccati) riferimenti ai capisaldi del genere, da Final Fight, a Double Dragon, a Vendetta, senza dimenticare Streets of Rage.

Diciamo dunque che avete scelto il vostro combattente tra i tre eroi – Claire è quella più agile, Miller quello più robusto, Duke il più tecnico – e siete scesi in strada a menare i ceffi del SYNDIC-8: avrete un tasto per picchiare, uno per saltare e uno per parare; la doppia pressione del direzionale permetterà di correre o scattare in alto o in basso, mentre il quarto tasto frontale è deputato al colpire un eventuale bersaglio a terra. Varie combo potranno essere eseguite premendo i tasti in condizioni particolari (ad esempio quando si afferra un nemico) oppure insieme tra loro: particolarmente importante è la mossa di disimpegno che però richiede l'utilizzo dell'apposita barra Super, al costo di un po' di energia. Il gioco propone tre livelli di difficoltà – Facile, Difficile e Ultra, quest'ultimo da sbloccare – e la differenza sostanziale risiede nel numero di Vite disponibili all'inizio e nella presenza di qualche nemico in più a dar man forte ai Boss; nel gioco non sono presenti “Credits il ché rende l'esperienza particolarmente Hardcore. Oltre alla modalità Arcade sono presenti il Time Attack e la Corsa ai Boss, e con questo vi abbiamo detto più o meno tutto quello che c'è da sapere sulla struttura...

QUANDO LA CARTA-CARBONE È USURATA

Come accennato, Final Vendetta non brilla esattamente per originalità ma si tratta per buona parte di una specifica scelta stilistica, con citazioni e riferimenti ai capisaldi del genere così abbondanti da chiedersi dove finisca il tributo e dove inizi la scopiazzatura. Ecco pertanto che anche la realizzazione grafica degli ambienti e ancora di può dei nemici, tra comuni e Boss, strizza l'occhio ai grandi del settore, cercando per lo meno di “enfatizzarli” con una pixel art ben curata e sprite piuttosto grandi. Peccato però che l'impatto positivo si sciolga come neve al sole non appena i modelli cominciano a muoversi e camminare, o piuttosto “pattinare”, visto che le animazioni sono a dir poco imbarazzanti. Problema marginale? Forse, ma non è marginale il fatto che le hit-box siano piuttosto approssimative, tanto che il vostro personaggio colpirà dal gomito alle nocche mentre i nemici colpiscono da dietro la spalla fino a cinque centimetri oltre il pugno; questo problema rende inoltre il colpo a terra utile quanto il pelo idrorepellente per i koala, dato che spesse volte i nemici si rialzeranno prima che possiate colpirli (e molti hanno delle tecniche con le quali colpiscono rialzandosi).

A peggiorare la situazione penseranno tra l'altro i Boss o alcuni nemici dotati dell'antipaticissima tendenza ad utilizzare delle tecniche che li renderanno temporaneamente invulnerabili, nonché un'intelligenza artificiale che ha il viziaccio di far eseguire gli attacchi a intervalli regolari senza che sia possibile interromperli. Insomma: spesso e volentieri l'unico modo per andare avanti è usare la tecnica di disingaggio, il ché è molto limitante. Commento agrodolce a proposito del comparto audio: le musiche non sono male – sempre ammesso che vi piaccia l'Hip-Hop Underground, che comunque è in linea con il tema proposto – ma anche in questo caso l'ovvia ispirazione esterna le rende qualcosa di “già sentito” ed in alcune il refrain è un po' ripetitivo. Buoni i pochi doppiaggi presenti, tutti in lingua inglese, mentre i testi sono totalmente in Italiano.

INSERT COIN? NO THANKS!

Diciamo le cose come stanno: negli anni '80-'90 la bulimica espansione del mercato dei coin-op ha portato nelle sale la più vasta e varia pletora di giochi più o meno scopiazzati, ogni team nato (e morto) in un garage tirava fuori dal cilindro il suo shooter o il suo beat'em'up a scorrimento, alcuni dei quali talmente brutti da “fare il giro e diventare belli”, o per lo meno dei kult. Ma son passati 30 anni e quella forma di mercato ormai non esiste più: i nostalgici del retrogaming hanno fior di collection [o di emulatori] per ripescare quei titoli e le nuove produzioni che vogliano strizzare l'occhio a quel filone devono per lo meno fornire una qualità moderna e superiore – un po' come visto in Streets of Rage 4, per capirci. Final Vendetta è il gioco che all'epoca sarebbe finito nel cabinato in fondo al locale vicino alla porta del bagno, quello che nessuno calcola perché c'è di meglio e in cui giusto ogni tanto si vede giocare un passante occasionale che non è in grado di discernere la differenza tra un bel gioco e un'imbarazzante scopiazzatura. Non che sia totalmente “brutto”, questo no: semplicemente non ha niente da offrire che altri titoli non offrano già molto meglio di lui e in ciò perde tutta la sua ragion d'essere. Un gioco, insomma, di cui non sentivamo la necessità e di cui faremo tranquillamente a meno in futuro...

Modus Operandi:

Siamo partiti al salvataggio di Juliette tramite un codice datoci da Numskull Games.

Avete presente quando negli anni '80 si andava in villeggiatura e nella saletta del villaggio-vacanze c'era quel picchiaduro fighissimo in cui buttare un sacco di monetine e che poi una volta tornati a casa lo si andava a cercare nel bar del quartiere per trovarci invece un gioco che sì dai ci assomiglia, eh ma non è proprio lui, sì ma fai le stesse cose, eh ma magari non proprio le stesse, sì ma vedi questo c'abbiamo, no guarda lascia perdere: è una ciofeca? Ecco: il gioco del quartiere è Final Vendetta. Non che dall'opera di Bitman Bureau non trasudi tutta la passione per il genere, con tante di quelle citazioni da rendere labile il confine tra “ispirazione” e “scopiazzatura”, ma la verità è che questo gioco si ferma all'emulazione, schiantandosi contro una realizzazione mediocre e senza offrire alcuno stimolo se non una difficoltà da puro hardcore. Insomma: non vediamo alcun valido motivo per giocare a questo gioco anziché ad altri, sicuramente migliori, che l'hanno preceduto...
  • Difficoltà intrinseca Hardcore
  • Miriadi di citazioni
  • Colonna sonora ben realizzata...
  • ... sempre se l'Hip-Hop Underground non vi stufa
  • Hitbox e animazioni da rivedere
  • Un gioco di cui potevamo fare a meno
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