Recensione PC
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Titolo del gioco:
South of the Circle
Anno di uscita:
2022
Genere:
Avventura
Sviluppatore:
State of Play
Produttore:
11 bit studios
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: 64-bit Windows 7 - Processore: 2.8 GHz Dual Core CPU - Memoria: 4 GB di RAM - Scheda video: GeForce GTX 660, Radeon R7 370 o equivalente con 2 GB of video RAM - DirectX: Versione 11 - Hard Disk: 3 GB di spazio disponibile - Scheda audio: DirectX compatibile - Prezzo: €12,99
Box
  • Ci sar&agrave; qualcuno in questa base in mezzo al nulla?
  • Un incidente aereo, tutto inizia cos&igrave;.
  • Ed &egrave; necessario andare a cercare aiuto per salvare il pilota.
  • Il gioco va avanti e indietro nel tempo.
  • Peter e Clara, un rapporto centrale in tutta la storia.
  • Disegni minimalisti, cos&igrave; come i colori, ma sono adatti allo scopo.
  • C'&egrave; molto da esplorare, ma solo quello per&ograve;.
  • I dialoghi sono importanti, ci permettono di continuare nella storia e arricchiscono la trama.
  • Un po' di romanticismo ci vuole, no?
  • Il tempo non &egrave; dalla nostra parte, n&eacute; quello cronologico n&eacute; quello meteorologico.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 18-08-2022
Un'avventura narrativa tra presente e passato. Benvenuti nel mondo di South of the Circle.

Recensire un gioco come questo non è impresa semplice, sia per il genere di gioco che per il rischio di rovinare tutto con fastidiosi spoiler. Il nuovo lavoro di State of Play è più vicino a un film che a un videogame, di conseguenza è come se qualcuno vi raccontasse cosa succede più avanti mentre voi state guardando una pellicola al cinema. Teoricamente siamo nel campo delle avventure "punta e clicca", praticamente si finisce per cliccare molto poco e puntare su obiettivi predefiniti. Eppure c'è qualcosa che riesce comunque ad esaltare tutta la produzione. Sono trascorsi ben due anni dall'esordio su Apple Arcade che, adesso, debutta su tutte le altre piattaforme abbandonando, giocoforza, il touch screen e cedendo il passo a controller e mouse (nel caso della versione PC).


Vediamo, nella nostra analisi, perché l'esperienza di South of the Circle merita comunque di essere vissuta.

ANTARTIDE E NON SOLO...

All'inizio del gioco ci troviamo in Antartide, nel 1964, a bordo di un piccolo bimotore che pensa bene di guastarsi in mezzo al nulla. Dopo un atterraggio di fortuna e dopo aver constatato di averla scampata bella, notiamo che il nostro pilota è ferito e incastrato fra i rottami del velivolo. Dobbiamo quindi uscire dall'abitacolo e metterci in marcia in mezzo a un freddo tagliente per andare a cercare aiuto. Il protagonista del gioco è Peter, meteorologo e professore a Cambridge. Fin dalle battute iniziali il gioco si sposterà temporalmente dal momento attuale a scorci del passato di Peter quasi a cercare di raccontare e motivare tutte le scelte di vita che hanno portato il nostro alter ego fino a questo punto. Ci verrà ben presto presentata Clara, conosciuta durante un viaggio in treno e anch'essa studiosa a Cambridge. Fra i due nascerà naturalmente qualcosa ma, da questo momento in poi, non possiamo dirvi altro per non rovinarvi il piacere della narrazione. La trama infatti è il vero punto di forza del gioco che si propone quasi come un film (leggermente) interattivo. In piena guerra fredda, esacerbata nel gioco rispetto alla realtà, veniamo calati in un universo condito da spionaggio e delazione, da personaggi che cercano continuamente di tarpare le ali ai giovani, tra proteste contro il nucleare e disordini di vario genere. In questo contesto si inserisce la vita di Peter che, combattuto tra l'amore per Clara e il senso del dovere, dovrà affrontare i suoi demoni interiori del passato per riuscire a salvarsi poi nel presente.

IL CORAGGIO DELLE SCELTE

Il gioco, dal punto di vista del gameplay, ci impegnerà ben poco. Spostandoci sugli scenari cliccheremo di volta in volta sui vari punti di interesse per la verità poco evidenziati su schermo, ma l'interazione con gli oggetti è veramente minima, servendo più che altro da pretesto per lo sviluppo della storia. In realtà ci troveremo davanti a scelte multiple da intraprendere durante i dialoghi anche se più che la risposta dovremo scegliere l'atteggiamento con il quale porci ai nostri interlocutori. Il sistema adottato dal gioco, per la verità, è poco intuitivo dal momento che ci compariranno di solito due simboli diversi e starà a noi decidere quale dei due adottare nel brevissimo tempo che ci viene dato a disposizione. Il pallino rosso indica un atteggiamento atterrito, preoccupato, confuso mentre il pallino verde ci vede atteggiarci come una persona premurosa, onesta, aperta. Il quadrato grigio indica un atteggiamento schietto, forte, risoluto mentre, infine, il pallino viola indica un atteggiamento pessimista, timido, demoralizzato e il sole giallo invece ci fa scegliere un atteggiamento entusiasta, interessato curioso.


Una volta lanciato il gioco non saremo supportati da nessun tutorial e, sotto questo aspetto, si poteva fare un pochino meglio. Effettivamente l'atteggiamento incide sulla recitazione ma ben poco sulla prosecuzione della storia a differenza di alcune scelte che prenderemo più avanti, comunque segnalate dal gioco, che invece avranno un peso ben diverso. Sotto questo aspetto potrebbe essere interessante poi rigiocare South of the Circle per vedere gli esiti di altre direzioni intraprese, a tutto vantaggio della longevità del gioco.

COME DENTRO A UN FILM

Il titolo State of Play è un vero e proprio film interattivo quindi, come confermato anche dalla sua durata, stimabile intorno alle tre ore. L'analogia però non si limita esclusivamente alla scarsa interazione da parte del giocatore più spettatore che partecipe ma passa attraverso grafica e recitazione oltre alla caratterizzazione dei vari personaggi. Lo stile adottato dagli sviluppatori è quello del low poly, indicando con tale termine modelli 3D con basso numero di poligoni e, soprattutto, di dettagli. Anche i colori sono tenui, limitati a una palette non troppo ampia ma il tutto comunque fa bene il suo lavoro presentandoci un aspetto grafico che, pur se particolare, si lascia ben guardare.


Inoltre le animazioni ideate grazie al motion picture da attori veri sono sicuramente credibili oltre che realistiche: non a caso sono stati chiamati in causa attori veri cone Anton Lesser, Adrian Rawlins, Michael Fox, Olivia Vinall e Gwilym Lee. Naturalmente la recitazione è maggiormente apprezzabile anche grazie a un doppiaggio superlativo in lingua inglese, fortunatamente con sottotitoli ben tradotti in italiano. Altro punto di forza è sicuramente la regia di qualità, grazie a inquadrature e stacchi con i tempi giusti che ci catapultano veramente all'interno di una pellicola cinematografica. Anche la colonna sonora ad opera, di Ed Critchley con buone musiche di accompagnamento, fa bene il suo lavoro.

Oltre alla versione standard è in vendita anche una Deluxe Edition del gioco, provvisoriamente in offerta a €18,37.

Questa oltre al gioco principale comprende anche la colonna sonora originale di Ed Critchley, l'e-book Eighty Two Nineteen e l'EP South of the Circle x Frostpunk, una compilation di brani in collaborazione fra Ed Critchley e di Piotr Musiał, l'autore della soundtrack di Frostpunk.

PER MOLTI MA NON PER TUTTI

Dopo quanto detto è abbastanza scontato che South of the Circle non è un gioco adatto a tutti. E non per le piccole pecche di natura tecnica che lo caratterizzano come glitch e lievi compenetrazioni poligonali, tutto sommato nel limite dell'accettabile. Parliamo di un gioco che centra tutta la sua essenza sulla narrazione lasciando pochissimo spazio al gameplay vero e proprio. Non ci sono enigmi da risolvere, anfratti segreti da scovare, nemici da evitare, c'è esclusivamente da accompagnare la storia intervenendo di tanto in tanto e gustandosi una trama eccellente. Il finale, come sempre, è pienamente soggettivo anche se, dal nostro punto di vista, non tutte le domande generate durante il percorso troveranno risposte al traguardo.


Il gioco di State of Play, come già detto, è un'avventura narrativa godibilissima per chi vuole godersi un film con un minimo di partecipazione allo sviluppo dello stesso e non adatta a chi in un videogioco cerca azione pura. Di conseguenza la scelta spetta a voi, ma se vi piacciono le trame ben congegnate, una buona caratterizzazione dei personaggi e soprattutto volete trascorrere tre ore in pieno relax davanti a un piccolo capolavoro di recitazione, allora dovreste dargli una possibilità.

Modus Operandi:

abbiamo partecipato alla vita di Peter grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite Terminals by Evolve.

South of the Circle non è un vero e proprio gioco nel senso stretto del termine, collocandosi più che altro nel mondo delle avventure narrative. L'interazione è veramente poca ma la trama, la recitazione dei personaggi e la stessa atmosfera sono ottimamente realizzate. Presta il fianco a qualche piccola imperfezione tecnica, come la mancanza di un tutorial iniziale sugli atteggiamenti da intraprendere nei dialoghi e qualche incertezza grafica, ma parliamo di roba di poco conto. Se amate farvi catturare da un racconto allora dovreste dargli una possibilità perché è veramente un bel racconto, in grado di intrattenervi per le circa tre ore necessarie per giungere ai titoli di coda. Se invece cercate azione pura o amate le avventure più classiche con enigmi e puzzle da risolvere allora dovreste guardare altrove.
  • Trama e recitazione eccellenti
  • Ottima atmosfera di gioco
  • È comunque in grado di catturare la vostra attenzione
  • Gameplay ridotto all'osso
  • Qualche piccola imperfezione tecnica
  • Non adatto a tutti
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