A pochi mesi dall'uscita di DOOM Eternal, id Software ci propone la prima parte del suo DLC ispirato agli Dei Antichi (anche se Anciet Gods suona molto meglio), con l'idea di continuare la tendenza, già vista nel gioco principale, di scrollare dal mondo di Doom la definizione di "sparatutto senza storia alle spalle" o, se volete, di "carneficina senza secondi fini". Un marchio che l'intera saga si porta addosso fin dal suo esordio ma che, alla luce delle ultime pubblicazioni non gli rende affatto giustizia. Avevamo parlato nella nostra recensione di DOOM Eternal di come lo sforzo degli sviluppatori nel creare una narrazione attorno al loro eroe fosse in parte riuscita e, anche senza eccellere più di tanto, abbia aggiunto interesse e curiosità all'eterna lotta fra bene e male che caratterizza la serie. Diversi interrogativi rimasti irrisolti e accenni di deviazioni della trama che, grazie a questa prima espansione troveranno in parte le risposte che meritano. Naturalmente non parleremo, nella nostra analisi, dei vari sviluppi della storia proprio per non incorrere nel rischio di spoiler anche nei confronti di chi ancora sta giocando la storia principale. Diremo solamente che in questo primo DLC gli sviluppatori si sono concentrati sulla campagna in singolo, riprendendo da dove la stessa si era interrotta con lo scontro finale di Doom Eternal.
Dopo l'epica battaglia di Urdak, i demoni non più controllati dai Maykir si sono rilanciati all'attacco cercando di portare scompiglio sulla Terra. Il nostro protagonista, quindi, dovrà cercare di ritrovare un vecchio alleato, il misterioso Serafino con lo scopo di ricacciare i cattivi all'inferno una volta per tutte. Il trucco è di puntare su alcune sfaccettature della storia principale, dando loro enfasi e ponendole al centro di questa nuova avventura. A parte qualche piccolo calo qualitativo, il comparto narrativo comunque funziona alla grande catturando l'interesse del giocatore per tutta la durata del DLC, fino a confluire nel finale naturalmente aperto che ci rimanda alla seconda parte che verrà pubblicata nel 2021. Durante la nostra quest attraverseremo tre scenari che comunque rispecchiano lo stile già visto in DOOM Eternal e che ci vedranno attraversare la Struttura Atlantica UAC, le inquietanti Paludi del Sangue e infine la Selva di Urdak. La prima è una struttura aperta, in antitesi con gli angusti spazi tipici di DOOM, mentre nelle paludi ci penserà la foschia a complicare le cose nascondendoci alla vista intere orde di nemici. La Selva di Urdak infine è sicuramente la più originale delle mappe ed è quella in cui gli enigmi ambientali si faranno più presenti costringendoci a considerare pesantemente l'influenza del terreno sugli scontri, invitandoci caldamente a sfruttarlo a nostro vantaggio. Niente di difficile, ci mancherebbe, ma è abbastanza per incrementare la componente platforming del gioco già accennata nella campagna principale.
The Ancient Gods - Parte 1 è completamente gratuito per i possessori del Pass Anno 1 o per chi ha la versione Deluxe di DOOM Eternal. Il DLC comunque è disponibile anche in versione standalone e di conseguenza potrà essere acquistato anche da chi non possiede il gioco principale (anche se vi consigliamo caldamente di passare prima da DOOM Eternal per non perdervi parte del divertimento... -NdR) sempre allo stesso prezzo.
Oltre ai tre nuovi scenari citati nella nostra recensione, si potranno ottenere le rune Desperate Punch, Take Back, Break Blast, i costumi Makyr Slayer, Industrial Espionage, Wetland Warrior, Blood Slayer oltre a icone e badge giocatore. La durata del DLC è variabile dalle 6 alle 8 ore a seconda del livello di difficoltà impostato e della nostra voglia di curiosare per gli scenari. Non volendo anticiparvi nulla vi consigliamo però di curiosare bene nei dintorni della Stazione di ricerca UAC.
Se in linea di massima il combat system non ha subito particolari cambiamenti, sono stati introdotti alcuni demoni davvero ostici. Alcune torrette hanno in cima un occhio in grado di controllarci a distanza e di ritrarsi quando tenuto sotto mira per troppo tempo oppure se ci avviciniamo troppo. Naturalmente sono posizionate in punti particolari degli scenari e in grado di crearci seri problemi dal momento che compaiono sempre quando siamo attaccati da orde enormi di demoni cattivi. Un'altra novità è rappresentata da alcuni spettri, in grado di impossessarsi di alcuni demoni nelle loro vicinanze rendendoli spietatamente veloci e letali. Una volta distrutto il corpo ospite, dovremo cercare di colpirli in fretta con il nostro fucile al plasma prima che migrino su un altro corpo ricominciando a farci del male. Ci sono poi alcuni Maykir con una corazza all'apparenza impenetrabile ma soprattutto ci sono tanti demoni su schermo. Anche se il nostro Doom Slayer inizia l'avventura con i potenziamenti al massimo, il gioco non ci fa alcuno sconto, mettendo in campo tutto il meglio che ha da offrire. Saremo attaccati da orde numerosissime di demoni di ogni specie, tutti pronti a darci addosso, sfruttando naturalmente anche le asperità delle mappe e a metterci in seria difficoltà. Buona anche la boss fight finale della quale naturalmente non diremo nulla se non che è veramente molto ben realizzata.
Fin da subito ci si rende conto di quanto il gioco abbia spostato l'asticella della difficoltà verso l'alto. Già dalle prime battute verremo assaliti da demoni di ogni tipo che proveranno ad accerchiarci sfoderando tutto il loro letale arsenale e costringendoci a continui movimenti per evitare di farci chiudere all'angolo. Sotto questo punto di vista gli spazi aperti della prima mappa ci sembreranno quasi angusti per la quantità di nemici su schermo. Il nostro equipaggiamento completo potrà rivelarsi insufficiente soprattutto se non saremo lesti a stabilire delle priorità di attacco e soprattutto a cercare di sfruttare i fondali a nostro vantaggio. Già a livello normale il gioco ci ha messi in difficoltà più volte durante i test costringendoci a morti impietose fin quasi al limite della frustrazione e, di conseguenza, "invitandoci" ad abbassare il livello di difficoltà per superare alcune orde. Naturalmente ai livelli più avanzati la sfida diventa davvero impegnativa, con buona pace dei giocatori più hardcore e ponendo ostacoli insormontabili agli amanti occasionali del genere FPS. Naturalmente, superare certe difficoltà regala anche alcune soddisfazioni quasi in una sorta di autocelebrazione del giocatore che più volte si complimenterà con se stesso dopo aver avuto ragione di una certa quantità di demoni. Per quanto riguarda armi, equipaggiamenti e stile di combattimento invece non si registrano variazioni di sorta rispetto a DOOM Eternal: tutto è semplicemente più difficile e caotico.
Dal punto di vista tecnico The Ancient Gods - Parte 1 presenta la stessa qualità stilistica e di regia già vista nel gioco principale. Di tanto in tanto capitano piccoli cali qualitativi soprattutto per il comparto grafico, ma in linea di massima il DLC di id Software si attesta su standard molto elevati, principalmente nella terza mappa dove la definizione delle texture e la scelta delle cromìe e degli effetti luce/ombra rende piena giustizia a DOOM. Buono anche il comparto audio con belle tracce di accompagnamento e con un doppiaggio in italiano che, tutto sommato, fa il suo dovere se si eccettua qualche piccolo calo qualitativo di tanto in tanto. Abbiamo già detto della storia che fa di tutto per infarcire di spunti interessanti la trama di gioco e che, in linea di massima, ci riesce pienamente soprattutto con alcune cutscene davvero interessanti. Lo scopo del DLC, pienamente raggiunto, è di arricchire la storia principale di DOOM e di traghettarci alla conclusione della storia con il secondo capitolo che uscirà ormai l'anno prossimo e chiuderà il cerchio prima dell'inevitabile salto generazionale sulle nuove console (il gioco sarà disponibile su Xbox Series X e PlayStation 5 senza alcun costo aggiuntivo. -NdR).
In conclusione ci troviamo di fronte a un contenuto aggiuntivo di indubbia qualità che rappresenta un "must have" per tutti i fan della serie e per chi si è divertito con DOOM Eternal, considerando sempre il livello di difficoltà più alto e un prezzo tutto sommato leggermente esoso.
Modus Operandi:
abbiamo vestito nuovamente i panni del Doom Slayer grazie a un codice fornitoci da Laboratorio Comunicazione.