Recensione PC
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Titolo del gioco:
BE-A Walker: Battle for Eldorado
Anno di uscita:
2020
Genere:
Sparatutto a scorrimento
Sviluppatore:
Tequilabyte Studio
Produttore:
Games Operators, PlayWay S.A.
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 7 64bit - Processore: Intel Pentium - Memoria: 2 GB di RAM - Scheda video: Intel HD Graphics 530 - DirectX: Versione 9.0 - Hard Disk: 500 MB di spazio disponibile
Box
  • Il maggiore Kessie si presenta e ci da le prime istruzioni.
  • Ovunque andiamo i nativi ci osservano.
  • Missione compiuta, ora raccogliamo i premi.
  • La prima cosa da fare al workshop &egrave; riparare i danni del Walker.
  • Da qui possiamo scegliere la prossima missione.
  • Con LB e RB possiamo chiamare un drone in soccorso.
  • I droni costano, qui possiamo acquistare il loro supporto.
  • Muoversi in mezzo a un nugolo di scienziati non &egrave; affar semplice.
  • Affronteremo anche missioni di salvataggio.
  • I nativi ci attaccano in ogni modo... dobbiamo cercare di non farci sopraffare.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 07-05-2020
Ci troviamo sul pianeta Eldorado, un mondo simile al nostro, buono da colonizzare. Peccato che i nativi non siano della stessa idea.

Già uscito per Nintendo Switch, lo sparatutto di Tequilabyte approda anche su PC. In tempi nei quali ci troviamo davanti a giochi sempre più complessi dobbiamo ringraziare l'universo dei giochi Indie in grado di donarci titoli più semplici da giocare senza troppi pensieri, giusto per passare qualche ora di tempo in assoluta spensieratezza. BE-A Walker si propone quindi come uno sparatutto a scorrimento orizzontale dove l'accenno di trama è solo da pretesto per giustificare una vera e propria carneficina di persone che, in fin dei conti, mirano a difendere il proprio territorio. Anche questo concetto comunque è stato più volte abusato in tutte le sue sfaccettature. È la storia classica di chi invade e di chi deve difendersi, un po' come hanno fatto i pionieri del far west contro gli indiani oppure i colonizzatori spagnoli in America del Sud o, giusto per restare in tema, un po' come abbiamo visto nel capolavoro cinematografico Avatar. Questa volta però dalla parte dei cattivi ci siamo noi e anche se godiamo del favore della tecnologia contro dei "poveri selvaggi" giocando ci renderemo conto che anche il numero dei partecipanti alla contesa può fare la differenza.

GUIDARE UN ENORME MECH?

Una volta installato il gioco, un breve filmato introduttivo ci mostrerà quanto abbiamo appena detto. Ci troviamo sul pianeta Eldorado, come dice lo stesso titolo completo del gioco, ma in questo caso l'Eldorado è il nome di un pianeta (e non la città d'oro ricercata nel corso dei secoli da tantissimi esploratori) tanto simile alla Terra e quindi adatto per una colonizzazione umana alla ricerca di un nuovo posto dove sopravvivere dopo i disastri combinati sul vecchio mondo. Eldorado è in tutto e per tutto simile al nostro pianeta, eccezion fatta per la percentuale di ossigeno disponibile che lo rende pericoloso per gli umani.


Veniamo chiamati a guidare un Walker, un'enorme macchina da guerra che ha l'obiettivo di demolire le resistenze degli abitanti del luogo e permettere quindi ai nostri coloni di continuare i loro studi in tranquillità (questo mi ricorda uno degli ultimi titoli Psygnosis per lo storico Commodore Amiga, che ha lo stesso nome uscito nel 1993. -NdNew_Neo). Il Walker è un enorme Mech, in grado di muoversi pur se lentamente sulla superficie del pianeta e di equipaggiarsi con armi di diverso tipo. Apparentemente la lotta è impari: alle nostre bocche da fuoco i selvaggi oppongono rudimentali mezzi come frecce e bombe artigianali ma il numero è dalla loro parte. Affronteremo quindi man mano le missioni che ci verranno assegnate sotto il comando del generale Daniel Garay e se a volte dovremo "semplicemente" far fuori i nativi, altre volte ci toccherà cercare dei superstiti da portare in salvo, altre ancora portare degli oggetti da un punto all'altro del pianeta.

IL DIFFICILE CONTROLLO DEL WALKER

Il nostro Mech è molto grande e anche lento nei movimenti. Premettiamo subito che abbiamo utilizzato il controller Xbox 360 per i nostri test su PC (senza alcun problema). Con i grilletti posteriori (LT e RT) controlleremo rispettivamente gamba sinistra e destra del Walker. Per muoverci dovremo alternare la pressione (più è prolungata più la falcata è lunga) di una gamba e poi dell'altra. Se all'inizio questa manovra sarà priva di conseguenze, più avanti sarà richiesta una precisione sempre maggiore: mentre i nativi possono (anzi devono) essere calpestati senza alcun problema lo stesso non si può dire per quelle missioni dove dovremo muoverci in presenza dei nostri. Inoltre imparare a coordinare le gambe del Mech ci consentirà di evitare anche tutti i proiettili "bassi" che ci vengono lanciati contro dai nativi. Saper controllare i movimenti delle gambe del Mech quindi richiederà un pizzico di pratica e soprattutto molta attenzione da parte nostra. Durante le nostre missioni però dovremo fare i conti anche con tanti altri fattori in gioco.


In basso a sinistra troviamo due barre, la prima (in verde) indica la resistenza della nostra armatura, l'altra (azzurra) indica la riserva di Ossigeno. Esaurire una delle due decreterà la nostra sconfitta e quindi saremo obbligati a giocare la missione dall'inizio, non essendo contemplati nessun respawn né checkpoint. Gli altri tasti del controller invece controlleranno il nostro arsenale: A e X gestiranno le due armi principali mentre B controllerà l'arma secondaria, infine il tasto Y influirà sulle tre modalità di movimento del nostro Walker. Potremo scegliere, in corsa, se adottare la modalità normale (consigliata) oppure la economy o quella più veloce. Quest'ultima farà muovere il Walker più velocemente ma aumenterà il consumo di ossigeno così come quella economy ci può venire incontro quando le riserve di ossigeno tendono ad esaurirsi.

I POTENZIAMENTI

Completare una missione ci darà una ricompensa in particolari gettoni che potremo poi spendere per potenziare o personalizzare il nostro Mech. Potremo infatti migliorare l'armatura, la riserva di ossigeno e le stesse armi, così come potremo anche acquistare nuovi accessori da montare sul nostro Walker. Sarà possibile anche personalizzarne una parte con dei particolari disegni che si sbloccheranno pian piano nel gioco. La nostra macchina da guerra infatti dispone di armi di tutto rispetto che però necessitano tempi di ricarica molto lunghi: di conseguenza nel pieno dell'azione ci troveremo più a calpestare i nativi che a sparargli contro. Anche questo è un aspetto che si potrà modificare nel tempo potenziando le nostre bocche da fuoco e riducendo quindi i tempi di ricarica. Questa peculiarità del gioco gli conferisce una componente strategica non di poco conto, dal momento che arrivare ad una boss fight con le armi non disponibili può significare sconfitta quasi certa. Una volta caricate tutte e tre le armi disponibili sul "robottone" starà a noi saperle gestire in modo da averne sempre una pronta ed evitare sonore sconfitte.

LA TENACIA DEI NATIVI

I nativi ci assaltano sempre in gran numero e lo fanno, come dicevamo, con armi rudimentali. Oltre a lanciarci contro di tutto saranno anche in grado di assaltarci dall'alto per prendere a sassate la nostra corazza: in questo caso un movimento sincronizzato destra-sinistra con la levette analogica sinistra ci permetterà di scrollarceli di dosso facendoli schiantare sul pavimento. Alcuni si lanceranno con delle bombe come kamikaze contro le gambe del nostro Walker, altri invece, come nel caso dei boss, ci lanceranno bombe in continuazione costringendoci a sollevare la gamba giusta al momento giusto per non essere colpiti. Anche se il gioco si snoda con uno scrolling orizzontale infatti, sia i nativi che le loro armi viaggiano su due "binari", uno diretto alla nostra gamba sinistra e uno alla gamba destra. La visuale di gioco in questo caso aiuta molto poco ed è sempre difficile quando ci lanciano una bomba contro capire quale gamba dobbiamo alzare. Ci saranno livelli quindi che rigiocheremo più volte soprattutto quando le cose si faranno sempre più difficili. Accedendo al Workshop, alla fine di ogni livello, oltre a potenziare il nostro robot potremo acquistare degli aiuti supplementari grazie a dei droni che verranno a riparare in corsa la nostra armatura (con il tasto LB) oppure a rifornirci di ossigeno (tasto RB). Purtroppo questa funzionalità sarà disponibile durante il livello di gioco solo di tanto in tanto (quando compare un messaggio su schermo) e non a nostro piacimento.

IL PIACERE DELLA SEMPLICITÀ

Tecnicamente parlando la grafica di BE-A Walker è cartoonosa e al contempo molto semplice, mentre gli effetti sonori si limitano a delle musiche tribali di accompagnamento e poco altro. A fare la differenza è il gameplay: malgrado il concept di gioco fin troppo semplice, siamo davanti a un titolo in grado di catturare la nostra attenzione e di stimolarci sempre a fare un'altra partita, magari per vedere come prosegue la storia oppure come si comporta il nostro Mech acquistando ulteriori potenziamenti. La curva di difficoltà è tarata abbastanza bene, semplice nelle prime partite e poi via via sempre più difficili fino ad arrivare ai vari boss di fine livello che non sono affatto agevoli da superare. È anche fisiologica una certa ripetitività nelle varie missioni anche se gli sviluppatori hanno cercato di ridurla al minimo, ma per fortuna i livelli da giocare godono della lunghezza giusta e quindi non ci stancano più di tanto.


Siamo davanti a un titolo che ci pone continui interrogativi sulla diatriba fra invasore e invaso, e quindi da quale parte vogliamo stare (anche se siamo abbastanza costretti a scegliere in fondo). Il gioco non è localizzato nella nostra lingua ma è comunque abbastanza intuitivo, peccato per chi si perderà il contenuto delle varie clip ma non parliamo comunque di un'avventura dove la comprensione del testo è fondamentale. In conclusione quindi BE-A Walker è un giochino che alla semplicità tecnica rilancia con un gameplay comunque coinvolgente e intrigante. Se amate questo tipo di giochi senza troppi pensieri quindi dovreste seriamente farci un pensierino.

Modus Operandi:

abbiamo passeggiato su Eldorado grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite PR Outreach.

BE-A Walker è il classico gioco che offre anche più di quello che promette, e lo fa riuscendo a coinvolgerci e a stimolarci sempre a fare un'altra partita giusto per vedere cosa c'è dopo. Il controllo del Mech, i potenziamenti, tutto quanto pur nella sua semplicità, è curato nei minimi dettagli. Se volete far strage di tutto e tutti senza tante preoccupazioni allora può essere il gioco che fa per voi.
  • Dannatamente coinvolgente
  • Imparare a controllare il Walker da tante soddisfazioni
  • Comparto tecnico al minimo sindacale
  • Qualche variante in più nelle missioni non avrebbe guastato
GLOBALE