Il mondo dei platform 2D ha da sempre appassionato milioni di giocatori in tutto il mondo. Saltare da una piattaforma all'altra senza cadere nel vuoto è spesso una combinazione di colpo d'occhio e precisione, magari non dimenticando di raccogliere qualche item qua e là in modo da presentarsi al boss di fine livello armati fino ai denti. Sarebbero davvero tante le citazioni su titoli di questo genere che hanno fatto la storia del mondo videoludico e, limitandoci a citare i vari Bubble Bobble, Rainbow Islands, New Zealand Story, Donkey Kong Country sicuramente ometteremmo qualche capolavoro. Tutta la meccanica di un platform però si riassume in una semplice parola: controllo totale del personaggio in gioco. È questo parametro che di volta in volta ha fatto la differenza fra un capolavoro di programmazione e un prodotto ingiocabile. La risposta ai comandi del controller deve essere praticamente perfetta e il giocatore deve incontrare le giuste difficoltà ma deve anche messo in condizioni, con un trial and error perché no, di proseguire nell'avventura.
I ragazzi di Retroid però hanno voluto esagerare. Oltre ad offrirci un platform hanno integrato componenti da speed run non indifferenti, complicando, e di molto, le cose.
Ci troviamo nel fantastico Mondo dei Vegetali dove il supereroe del luogo Carrot Man, gode di una popolarità non indifferente grazie ai suoi superpoteri e al suo carisma. Subito dopo il prologo però vediamo che non c'è eroe al mondo (di qualsiasi mondo si tratti) che non attiri l'invidia di qualcuno. La strega Kholrabi nel tentativo di contrastare l'uomo carota, decide di donare alcuni poteri a un minion, dandogli grazie a un sortilegio la possibilità di saltare in modo da superare diversi mondi e spodestare Carrot Man dal "trono" della celebrità tanto faticosamente conquistata. Questo ci viene raccontato in una breve clip in stile fumettistico, naturalmente in lingua inglese. Purtroppo però non tutte le ciambelle riescono col buco: infatti il nostro minion, creatura estremamente semplice e quindi poco malleabile a sortilegi e abilità varie, può essere controllato solo in parte: andrà continuamente avanti e indietro, con cambi di direzione regolati da ostacoli trovati sul percorso, di conseguenza ci toccherà farlo saltare nel momento giusto per salire sulle varie piattaforme.
Controllare il nostro personaggio senza poterne decidere la direzione di movimento è davvero difficile. Durante il percorso inoltre raccoglieremo alcuni item, apriremo delle casse contenenti oggetti speciali ma al contempo vincolati da un timer che compare sulla nostra testa e che si esaurisce se non completiamo il livello in fretta. Tutto si basa sulla concentrazione e sul colpo d'occhio: il nostro minion infatti si muove con una discreta velocità e saremo costretti il più delle volte a decidere e soprattutto agire in fretta. Fortunatamente una buona calibrazione della difficoltà ci permette di prendere confidenza con il gioco muovendoci poi in livelli gradualmente sempre più difficili. Alla fine di ognuno di questi ci verrà data la possibilità di rigiocare il livello, magari per soddisfare le manie dei completisti, oppure di proseguire nel prossimo. Sono diverse le citazioni presenti nel gioco, alcune davvero immediate, come il riferimento a New Zealand Story per la pacioccosità del protagonista e la grafica volutamente pixellosa, altre da scoprire pian piano durante la storia. La giocabilità da speed runner invece ricorda più le trame di Geometry Dash giusto per citare un esempio.
Proseguendo nel gioco verranno poi sbloccate ulteriori abilità che se da un lato ci permetteranno di controllare meglio il nostro minion, dall'altro si sposeranno con una difficoltà sempre maggiore dei livelli che ci offriranno puzzle via via più difficili per i quali inoltre saremo costretti a ragionare in fretta. Diverse volte durante i test ci siamo impantanati in qualche location ma la tipologia del gioco richiede proprio più tentativi nella speranza di imbroccare la giusta pressione del tasto salto al giusto momento. Inoltre la trama, pur nella sua semplicità riesce a coinvolgere e intrattenere bene il giocatore, invogliando a riprovare ancora una volta magari per vedere come si presenta il livello successivo.
Il gioco presenta come già detto una grafica molto pixellosa ma ben realizzata, con scenari molto colorati e accattivanti per la maggior parte dei livelli. In alcuni un po' di confusione cromatica peggiora sensibilmente le cose inducendo all'errore perché magari la piattaforma sulla quale saltare o il puzzle da risolvere non è proprio così evidente. La colonna sonora (realizzata da Ratvader - Oscar Sidoff Rydelius), semplice anche questa, si sposa bene con un gioco che fa dell'atmosfera retrò il suo punto di forza. Buona l'implementazione del controller, con il personaggio che risponde prontamente ai comandi impartiti scaricando esclusivamente sulla prontezza del giocatore eventuali errori. Il tasto A del pad ci permette di saltare, calibrando il salto in base alla durata della pressione, mentre il tasto Y fa "suicidare" il nostro minion. A nulla servono le levette direzionali dal momento che il minion corre a destra e sinistra senza alcun controllo da parte nostra. La trama parte bene anche se poi finisce con il perdersi un pochettino avanzando nel gioco, così come si incontreranno alcuni livelli che esaltano anche troppo la sensazione di deja-vu proponendoci enigmi già affrontati in precedenza.
In ogni caso Wunderling si presenta come un giochino interessante, rivolto principalmente agli amanti delle sfide difficili e a giocatori che hanno nella prontezza e nella reattività il loro punto di forza.
Modus Operandi:
abbiamo sfidato Carrot Man grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori tramite Novy Unlimited.