Arriva sull'ammiraglia Sony la nuova avventura di Amadeus, Pontius e Zoya. Ma s'interrompe sul piu' bello.
Dopo averlo spolpato in tutte le sue parti e averlo completato al 100%, analizzandone ogni più piccolo anfratto, i giudizi a caldo che ci vengono in mente sono: “peccato", “un grande potenziale lasciato a metà”, “poteva essere il miglior episodio della serie”.
Proprio così! L'amaro in bocca per quello che poteva essere uno dei migliori titoli in assoluto della scena indipendente di questo 2015. Purtroppo è un dato di fatto, e personalmente c'è molto rammarico nel vedere tanto potenziale non sfruttato a dovere a causa di problemi di budget i quali hanno costretto Frozenbyte a terminare lo sviluppo in fretta e furia nella seconda metà di agosto di quest'anno in versione PC (recensito dal nostro Isg71 -NdR) non ottenendo gli stessi consensi dei due precedenti episodi.
Con la versione PlayStation 4 uscita a sorpresa il 15 dicembre, ci apprestiamo a darvi le nostre impressioni su Trine 3: The Artifacts of Power grazie a un codice PSN fornitoci dagli sviluppatori finlandesi con sede a Helsinki.
IL TRIO SARÀ COSTRETTO A TORNARE DI NUOVO IN CAMPO
Pontius all'inseguimento di un ladro che ha rubato una pecora, Amadeus che si concede una maritata vacanza dopo aver salvato sua moglie e Zoya alle prese con antichi manufatti e tesori vengono richiamati (più che altro costretti! -NdR) dal Trine per risolvere un altro problema, stavolta ben più grave del previsto.
Senza rivelare troppi dettagli della trama, i tre protagonisti combinano un pasticcio, liberando involontariamente un essere chiamato Sarek, intrappolato dalla notte dei tempi, che si rivela ben più pericoloso e potente rispetto a quelli visti nelle avventure precedenti. Il fattaccio è accaduto nei pressi dell'Accademia Astrale, ed ora i tre strampalati eroi dovranno trovare una soluzione al guaio che hanno combinato.
Vi anticipiamo che i fatti, i quali seguiranno l'evolversi della storia, vengono raccontati molto bene e si vede lontano un miglio che il progetto iniziale di Frozenbyte era molto più ampio e dettagliato di quanto poi effettivamente giocheremo, purtroppo troncato sul più bello a causa delle problematiche illustrate all'inizio. La storia svela solo in parte ciò che sta a monte della trilogia; ci sarebbe piaciuto invece conoscere tutte le sfaccettature che gli sviluppatori finlandesi avevano previsto.
IL 3D COME GRANDE POTENZIALE
Come avrete già intuito o visto, leggendo i nostri articoli al riguardo, in questo terzo episodio viene introdotto il 3D. In poche parole gli scenari potranno essere esplorati in “profondità” e in alcune sezioni saranno completamente tridimensionali. Questo tocco dà una nuova freschezza e arricchisce il gameplay con nuovi contenuti e possibilità. Non esiste alcuna rotazione della visuale; la parte tridimensionale sarà “fissa” e determinata nelle circostanze decise in fase di sviluppo. Finalmente ci "gustiamo" da vicino i nostri tre alter ego, notando l'ottimo lavoro svolto sui loro poligoni e l'eccellente aspetto artistico che ha contraddistinto ogni episodio della serie.
Ognuno dei nostri protagonisti è stato “adattato” alla nuova dimensione con una nuova serie di caratteristiche che, ahinoi, saranno sempre costanti e non beneficeranno di nessun aggiornamento. Non esiste alcun albero delle abilità né tantomeno alcun oggetto da utilizzare...niente di niente! Quello che c'è porta comunque un miglioramento della meccanica di gioco rispetto ai due precedenti capitoli, facendoci ancor di più arrabbiare per ciò che poteva essere questo titolo!
-Pontius ha ora la facoltà di utilizzare lo scudo come paracadute per arrivare su piattaforme lontane, irraggiungibili con un normale salto. Inoltre ha il potere (ereditato dai due episodi precedenti) di eseguire un attacco potente in grado di allontanare i nemici e di un attacco ad area, eseguibile appena dopo il salto, che farà tremare il terreno causando l'arretramento dei nemici nelle vicinanze. Tale potere può essere sfruttato per arrivare più in alto utilizzando delle specifiche piattaforme.
-Amadeus potrà far apparire solo un cubo, ma avrà la possibilità di gestirlo tridimensionalmente agendo in profondità all'interno dello scenario dove si trova. Questo non sarà affatto un limite, visto che potrà combinarlo con altri “oggetti” . Anche se sarà circondato dai nemici potrà tener loro testa utilizzando il nuovo potere ricevuto, quello di far sbattere con potenza al suolo, e quindi addosso a loro, ogni oggetto che sarà in grado di far lievitare.
-Zoya è stata decurtata dal potere elementale delle frecce. Ora può solo spararle all'infinito sugli oggetti interagibili e sui nemici, difendendosi da essi, comunque, più che bene. Il nuovo potere conferitole per la terza dimensionale è l'uso del rampino - allungabile e retraibile agendo con il dorsale destro del DualShock 4 - anche per spostare, tirare e legare due elementi interagibili sullo scenario riconoscibili da un anello. Ciò sarà utile in più di un'occasione. Ovviamente potrà librarsi da una piattaforma all'altra come negli altri episodi, sempre su quelle piattaforme dotate di anello.
LO SCENARIO DI GIOCO
La mancata conclusione dello sviluppo si riflette anche sulla semplicità nell'ottenere i 28 trofei suddivisi in 3 di Bronzo, 20 d'Argento, 4 d'Oro e l'ambito Platino. Un'anomalia anche questa: i trofei d'argento fanno la parte del leone.
Come abbiamo scritto nell'articolo, arrivare all'agognato Platino sarà sin troppo facile. Il tutto è legato alla conclusione di ogni livello, mini livello e nell'ottenere tutti i 1050 Trineangle. Il sottoscritto c'è riuscito senza troppa fatica, a testimonianza del basso livello di sfida, che non per tutti può essere considerato un male.
Il prezzo di vendita sul PlayStation Store di €21,99 è un po' alto a nostro avviso in base all'esperienza breve, anche se intensa, che il gioco offre. Se aspettate un calo di prezzo o magari l'inserimento in una raccolta assieme agli altri due episodi della serie, allora ne varrà sicuramente la pena, visto che nonostante tutto anche per se stesso il titolo merita di essere provato.
L'avventura è composta da otto capitoli, di cui tre tutorial dedicati ognuno a ciascun personaggio, e da undici mini livelli terminabili in una manciata di minuti. Ognuno di essi si sblocca quando viene raggiunto il numero di Trineangle richiesti, i quali si trovano sparsi negli scenari di gioco. Saranno proprio i mini livelli ad aiutarci nello sbloccare i capitoli principali per proseguire con la storia. Ogni livello della campagna principale ha indicati il numero di Trineangle totali presenti ed anche la quantità in ogni sezione, in modo da tornarci più velocemente se si vuole completare il gioco al 100%.
Tutti i capitoli, tranne i primi tre, sono abbastanza estesi e gli enigmi presenti (anche se non al livello del secondo capitolo che resta insuperabile da questo punto di vista -NdR) sono di tipo ambientale e basati sulla fisica, realizzata in maniera superba come siamo ormai abituati. Alcuni di essi non saranno immediati, ma ci vorrà poco tempo per venirne a capo. Niente di talmente complesso da risultare insormontabile.
Per completare il gioco al massimo basterà trovare tutti i Trineangle presenti in ogni livello. Una parte di essi è ben nascosta, ma non verrà richiesto di spostarsi verso punti "astrusi" posti fuori dallo scenario principale anche se quasi ogni elemento poligonale risulta essere percorribile. Questo terzo episodio della serie risulta uno dei più facili in assoluto da "platinare", se vogliamo ottenere tutti i trofei (vedere box a fianco).
La sezione multigiocatore, purtroppo limitato solo al locale, si basa sulla cooperazione dove si dovranno eseguire azioni coordinate all'interno dei livelli di gioco fino ad un massimo di tre giocatori nella stessa partita.
TECNICA E CONSIDERAZIONI FINALI
Dal punto di vista della grafica Trine 3: The Artifacts of Power è il miglior titolo della serie, staccandosi nettamente dai primi due, grazie proprio all'introduzione della terza dimensione, che ne svecchia l'aspetto con nuove caratteristiche tecniche capaci di ammaliare l'occhio. L'esplorazione risulta più divertente e interattiva mentre l'ottima fisica contribuisce al realismo, conferendo una giocabilità sopraffina malgrado le caratteristiche avventurose e giocoruolistiche della serie siano sparite.
La parte artistica risulta come sempre di grande livello con forme poligonali della natura circostante e dei molti interni resi davvero alla grande con colori sgargianti e la solita raffinata vena creativa di Frozenbyte a cui siamo ormai abituati. Il tutto viaggia alla risoluzione di 1080p e 60 fotogrammi al secondo senza tentennamenti con la possibilità di giocarlo anche in 3D stereoscopico alla risoluzione, però, di 720p.
Il gameplay, per altri versi ottimo, finisce in tono minore a causa di una facilità di fondo fin troppo marcata che consente di arrivare alla fine senza il benché minimo intoppo - con un tasso minimo di sfida, alzato di un po' dalla natura degli enigmi, di livello medio-facile - e nel completarlo al 100%.
Non è facile quindi dare un giudizio, ma alla fine di tutto possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti del lavoro svolto: una gran bella esperienza anche se breve. Il finale ci lascia a metà strada nella speranza che Frozenbyte rimetta mano al gioco al termine dello sviluppo di Shadwen.
Trine 3: The Artifacts of Power ci ha fatto arrabbiare e anche parecchio! Un grande potenziale lasciato a metà da sperimentare per una manciata di ore rimanendo quasi affascinati, per poi ritrovarci tra le mani un titolo con tante mancanze. Se queste fossero state colmate allungando i tempi di sviluppo, ci saremmo trovati dinanzi uno dei migliori titoli indipendenti in assoluto del 2015.
Nonostante tutto, unito anche al basso livello di sfida, il titolo si lascia giocare alla grande divertendoci fino a quando la storia ci lascerà sul più bello! Speriamo vivamente che Frozenbyte rimetta mano al gioco realizzando quello che aveva in mente sin dall'inizio dello sviluppo.