Recensione PC
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Titolo del gioco:
Viewfinder
Anno di uscita:
2023
Genere:
Avventura / Puzzle / Rompicapo / Indie
Sviluppatore:
Sad Owl Studios
Produttore:
Thunderful Publishing
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 - Processore: Intel i5-9600K o AMD Ryzen 5 - Memoria: 8 GB di RAM - Scheda Video: GeForce GTX 970 - Hard Disk: 20 GB di spazio libero - Prezzo: €24.99
Box
  • Il teletrasporto &egrave; dall'altro lato.
  • Questa stanza diventer&agrave; un loop!
  • La stessa stanza di prima da un'angolazione diversa.
  • Dustin, un'aspirapolvere automatica!
  • Una combinazione tra la realt&agrave; e una copia fotografata.
  • Anche i videogiochi possono diventare realt&agrave;.
  • Un'altra combinazione tra la realt&agrave; e una copia fotografata.
  • Varie dimensioni per vari scopi.
  • Questo ponte in foto si incastra perfettamente tra i due lati delle strutture.
  • Melanie &amp; Cait!
  • Una delle Key Art ufficiali del gioco.
Redattore: Federico 'Zombo' Giunta
Pubblicato il: 20-07-2023
In un mondo surreale abbiamo la possibilità di cambiare ogni cosa tramite una fotografia, un disegno, un quadro o una fotocopia, risolvendo puzzle e scoprendo la storia dei creatori di questo mondo cercando di salvare il nostro.
Un modo rivoluzionario di guardare le cose

Già da un po' di tempo, attraverso la sua demo, Viewfinder aveva catturato l'attenzione di moltissimi giocatori grazie alle sue meccaniche particolari e mai viste prima di trasformare le immagini 2D, nella realtà in cui vive il nostro protagonista. Adesso che finalmente il gioco è stato ufficialmente rilasciato su Steam (e su PlayStation), ha riscosso un successo ancora più vasto, con tantissime valutazioni positive in pochissimo tempo.


La Sad Owl Studios, la casa produttrice di Viewfinder, ha trovato il modo di implementare delle meccaniche difficilissime da codificare e programmare, all'interno del gioco, creando un'esperienza mai vista prima, dove la realtà può diventare esattamente come la vogliamo noi. Semplicemente usando una vecchia polaroid, potremo fare delle fotografie all'ambiente circostante, agli oggetti e anche a molte altre cose e, sovrapponendo le foto nel punto in cui vogliamo che appaiano, ci potremo creare dei passaggi per poter superare i vari livelli. D'altro canto Viewfinder sembra un gioco con una grafica semplice e lineare, e che non abbia da offrire granché ai giocatori, quindi come mai ha riscosso così tanto successo in poco tempo? Cos'è che lo rende speciale?

Una celata denuncia sociale?

Per delle meccaniche così complicate da programmare ma così semplici da capire ed utilizzare dai giocatori, serve una storia che porti equilibrio tra le due cose, ed è per questo che la trama di Viewfinder è una trama breve, intellegibile e con pochi personaggi. All'interno di quella che sembra una simulazione, il nostro obiettivo è trovare una macchina in grado di fermare il cambiamento climatico nel nostro mondo dopo che, a quanto pare, l'umanità ha completamente distrutto la natura. Nella scena in cui usciamo dalla simulazione per rientrare nel nostro mondo, abbiamo la possibilità di esplorare la nostra casa e di vedere attraverso degli enormi finestroni, una città futuristica costituita da palazzoni grigi immensi e immersa in un cielo rosso - arancio. Possiamo quindi capire che la società si è evoluta, ma che purtroppo non l'ha fatto nel modo giusto, sacrificando parti importanti del pianeta Terra, come stiamo facendo noi in questo periodo. È all'interno della simulazione che abbiamo la possibilità di conoscere quattro magnifiche persone, ognuna delle quali si è creata un'oasi privata che rispecchia il proprio stile e dove si possono sentire veramente a casa. Troveremo disegni, quadri, registrazioni e diari lasciati all'interno di questo mondo surreale, che documentano ogni loro creazione, ogni idea e ogni progetto, compresa la macchina che stiamo cercando, anche se alla fine troveremo un oggetto che non vi riveliamo per evitare fastidiosi spoiler.

In questo mondo irreale non saremo da soli ma accompagnati da qualche creaturina simpatica e carina che ci darà una mano ad raggiungere il nostro obiettivo. Entrando nella simulazione verremo accolti da una voce femminile proveniente dal nostro mondo: la ragazza in questione si chiama Jessie, ed è la nostra partner in questa missione. Il resto dei simpatici esserini che incontreremo faranno parte della simulazione e sono un aspirapolvere automatico come i roomba, piatto e a forma di triangolo isoscele chiamato Dustin, che nella storia non ha nessuna rilevanza, né ci è utile, però ogni tanto comparirà in qualche livello per intrattenerci e pulire il posto. La mascotte del gioco è anch'essa presente, ed è un'anguria con gli occhi, le cuffie e gli stivaloni chiamata Melanie, è una delle creazioni più simpatiche di una delle quattro persone che lavorano in quella simulazione, se non la più significativa. Per ultimo ma non per importanza troviamo il guardiano di questo posto, un programma a forma di gatto che ha il compito di aiutarci, raccontarci la storia di questo posto e darci dei consigli. Un po' come Wheatley in Portal 2, Cait (il nome del guardiano) farà da narratore e ci parlerà della storia di queste quattro persone, dei loro sogni, delle loro creazioni e ci farà sentire come se fossimo stati lì con loro per tutto il tempo.

Gameplay semplice ma intrigante

Ed eccoci arrivati alla parte che rende Viewfinder un gioco unico nel suo genere: ogni disegno, quadro, foto e fotocopia, può diventare realtà semplicemente sovrapponendolo nel punto in cui vogliamo che appaia e ciò significa che possiamo duplicare oggetti, stanze, e perfino noi stessi! È tramite la nostra fantasia che possiamo andare avanti nella storia per poter salvare il nostro mondo, raggiungere la macchina e sperare che funzioni per il bene dell'umanità. Gli oggetti con cui possiamo interagire sono solamente gli oggetti storia, ovvero la fotocamera, i teletrasporti per passare da un livello ad un altro, la funivia volante per passare da un hub all'altro, le batterie per alimentare i teletrasporti, e gli stereo per attivare i sensori di rumore, oltre ovviamente ai post-it che possiamo leggere e i vari diari lasciati dagli scienziati. In un livello facoltativo però, abbiamo la possibilità di prendere e spostare un'anguria poiché il teletrasporto si attiva tramite il peso. Questo livello è probabilmente un omaggio a Melanie, la mascotte anguria. Possiamo inoltre interagire con le lavagne per disegnare i Dustin e possiamo accarezzare Cait quante volte vogliamo per fagli fare le fusa.


Ovviamente man mano che si va avanti con i livelli, le cose si complicheranno sempre di più, e si aggiungeranno sempre nuove meccaniche. Ad esempio prima troviamo la polaroid che possiamo portarci in giro, poi quelle attaccate su dei pilastri che non possiamo muovere e ci forzano a pensare a cosa poter mettere in posizione etc. Inoltre alcuni livelli sono fatti con dei materiali non fotografabili, vale a dire che nelle foto non appariranno e non possono essere rotti sovrapponendoci altre foto, costringendoci a cercare delle angolazioni precise in modo che tutto entri nel riquadro perfettamente per poter essere posizionato in un certo modo. Per quanto rilassante il gameplay, l'ambiente e la musica, il tutto potrebbe diventare altamente irritante se non riusciamo a posizionare ciò che ci serve nel modo corretto, ma questo non è un punto a sfavore, anzi, è un'abilità che dobbiamo avere per battere il gioco. Se non riusciamo a trovare una soluzione la colpa è solo nostra.

Mille soluzioni per un solo puzzle

La capacità di rendere reale una foto e di creare ogni volta soluzioni uniche in base alla nostra visione, rende Viewfinder un gioco puzzle con infinite combinazioni e modi per superare i livelli, che siano complicati da risolvere o facilissimi, e il fatto che la storia ed il gameplay siano brevi è giustificato dal fatto che dopo che si sono capite le meccaniche, i puzzle diventano pedissequi ed il gioco potrebbe risultare noioso, quindi farlo durare solamente 3 - 4 ore, è stata una scelta intelligente da parte della Sad Owl Studios. Le meccaniche di Viewfinder ricordano vagamente sia Portal 2, citato già in precedenza, che Superliminal, un titolo uscito nel 2020 che ha riscosso successo anch'esso per le sue meccaniche bizzarre di poter ingrandire o rimpicciolire gli oggetti in base alla prospettiva del giocatore, per poter risolvere i vari puzzle, accompagnato da una storia a prima vista tranquilla ma che ogni tanto prende delle pieghe inquietanti.


Tornando a Viewfinder, il gioco risulta privo di bug o glitch che potrebbero rovinare l'esperienza, e le colonne sonore di sottofondo riescono ad accompagnare benissimo la grafica semplice, lineare e colorata del mondo in cui ci troviamo, creando un'atmosfera rilassante sia per gli occhi che per le orecchie. In breve Viewfinder ha appena aperto una nuova porta nel mondo dei videogiochi, che cambia intrinsecamente sia la prospettiva degli sviluppatori che devono codificare i giochi, che quella dei giocatori che devono trovare modi innovativi per battere questi ultimi, e non vediamo l'ora di sapere come in futuro altri developer potranno implementare queste meccaniche rivoluzionarie in titoli sempre più complessi e più divertenti.

Modus Operandi:

Abbiamo scoperto un mondo e persone fantastiche, risolto puzzle in maniere fantasiose e (forse) salvato il nostro mondo grazie ad un codice gentilmente datoci da Plan of Attack.

Ricapitolando, stiamo assistendo alla nascita di una nuova meccanica nel mondo dei videogiochi che potrebbe influenzare la maggior parte dei titoli che verranno prodotti in futuro, creando sempre più progetti originali e che possano tenerci occupati a giocare per ore e ore. Possiamo definire Viewfinder una "demo" di quello che il futuro ci aspetta, e di quello che la tecnologia potrà sviluppare con il passare del tempo, offrendoci un gioco molto tranquillo dove al centro dell'attenzione c'è questa nuova meccanica e tutto il resto come la storia, le colonne sonore e la grafica servono solo da accompagnamento. Si vede che codificare un gioco del genere non è alquanto facile visto che nei titoli di coda appaiono veramente tantissime persone che hanno collaborato in ogni settore, e anche se il gioco è breve, la grafica è lineare e la storia è semplice, il lavoro dietro questo progetto è immenso e crediamo proprio che ne possano finalemente andare fieri visto il successo che questo titolo ha riscosso in pochissimo tempo.
  • Gameplay impegnativo ma...
  • Ambiente rilassante
  • Meccaniche rivoluzionarie
  • Storia attuale
  • Personaggi carini e simpatici
  • ... corto
  • Un po' troppo costoso per la poca longevità che offre
GLOBALE